Brembo i numeri del primo trimestre commerciale

comunicato BREMBO

 

 

RICAVI DEL 1° TRIMESTRE € 575,9 MILIONI (-13,7% E-13,3% A PERIMETRO COSTANTE)

EBITDA € 102 MILIONI (MARGINE 17,7%); UTILE NETTO € 29,8 MILIONI.

Rispetto al primo trimestre 2019:

  • Fatturato € 575,9 milioni (-13,7% e 13,3% a parità di perimetro)
  • EBITDA margin 17,7% a € 102,0 milioni; EBIT margin 8,7% a € 50,3 milioni
  • Investimenti netti    del    trimestre € 39,5 milioni
  • Indebitamento finanziario     netto€ 450,4 milioni (€ 254,7 milioni ante applicazione IFRS 16)
  • in aumento di€ 61,2 milioni rispetto al 31 marzo 2019

Risultati 1° trimestre 2020:

 

(Milioni di Euro)20202019Variaz.
Ricavi575,9667,1-13,7%
EBITDA102,0134,2-24,0%
% sui ricavi17,7%20,1%
EBIT50,387,0-42,2%
% sui ricavi8,7%13,0%
Utile pre-tasse42,583,9-49,4%
% sui ricavi7,4%12,6%
Utile netto29,864,4-53,8%
% sui ricavi5,2%9,7%
 31.03.2031.03.19Variaz.
Indebitamento finanziario netto450,4389,2+61,2
Indebitamento finanziario netto ante IFRS 16254,7212,9+41,8

 

 

Il Presidente di Brembo Alberto Bombassei ha commentato:

“I risultati che Brembo ha registrato nella prima parte dell’anno risentono della crisi generata da una pandemia che non ha eguali nella storia contemporanea.

In un contesto d’emergenza globale, Brembo ha reagito sulla base di quattro driver fondamentali oltreché, naturalmente, attraverso la totale messa in sicurezza del capitale umano, che ha affrontato questo momento con senso di responsabilità:

  • Il rafforzamento  degli  investimenti  nell’innovazione,  attraverso  nuovi  prodotti  e  servizi tecnologicamente evoluti, basati sull’Artificial Intelligence (AI) ed eco-friendly.
  • Il mantenimento di quotidiani e costruttivi rapporti di collaborazione con tutti i propri clienti e fornitori nel
  • Il rafforzamento della Posizione Finanziaria Netta attraverso una riduzione degli investimenti caratteristici e la sospensione dei dividendi.
  • Una Vision di lungo periodo orientata alla crescita, anche attraverso operazioni straordinari

 

Sebbene il settore in cui operiamo sia tra quelli che maggiormente scontano gli effetti di una generale incertezza, siamo fiduciosi di tornare a crescere, ancora più forti e determinati, nel medio e lungo periodo.”

 

I risultati del primo trimestre 2020

Il Consiglio di Amministrazione di Brembo, presieduto dall’Ing. Alberto Bombassei ha esaminato ed approvato i risultati trimestrali del Gruppo al 31 marzo 2020.

 

I ricavi netti consolidati del primo trimestre 2020 ammontano a € 575,9 milioni, in calo del 13,7% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente (-13,3% a parità di perimetro di consolidamento, ovvero escludendo gli effetti della riclassifica dei valori della società Brembo Argentina S.A. nella voce Risultato derivante dalle attività operative cessate).

I risultati del primo trimestre 2020 sono stati fortemente condizionati, come era prevedibile, dalla progressiva espansione a livello mondiale della pandemia da Covid-19.

In tale contesto le vendite di Brembo per il settore auto sono in calo del 13,4%, le applicazioni per motocicli calano dell’11,7%, quelle per veicoli commerciali del 19,3% e le competizioni del 10,5% rispetto allo stesso trimestre del 2019.

A livello geografico, le performance delle diverse aree sono state influenzate dalla tempistica di diffusione della pandemia da Covid-19 e dalla progressiva adozione delle misure di contenimento da parte delle diverse autorità governative.

In Italia le vendite calano del 10,9%, in Germania del 17,6%, in Francia del 24,7% e nel Regno Unito del 15,3%. In Asia, l’India decresce del 12,6% e la Cina del 29,3%, mentre il Giappone segna un

+3,0%. Il mercato nordamericano (Stati Uniti, Messico e Canada) è in calo del 9,4% mentre quello sudamericano (Brasile e Argentina) registra una flessione del 17,1% (+3,9% a parità di perimetro di consolidamento).

 

Nel primo trimestre 2020 il costo del venduto e gli altri costi operativi netti ammontano a € 346,7 milioni, con un’incidenza del 63,3% sui ricavi, percentualmente in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando era pari a € 417,3 milioni (62,5% dei ricavi).

 

I costi per il personale ammontano a € 110,3 milioni, con un’incidenza del 19,2% sui ricavi, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (17,8% dei ricavi). I dipendenti in forza al 31 marzo 2020 sono 11.022, e si confrontano con i 10.868 del 31 dicembre 2019 e con i 10.693 del 31 marzo 2019.

 

Il margine operativo lordo (EBITDA) del trimestre ammonta a € 102,0 milioni (17,7% dei ricavi), rispetto a € 134,2 milioni del primo trimestre 2019 (20,1% dei ricavi).

Il margine operativo netto (EBIT) è pari a € 50,3 milioni (8,7% dei ricavi) e si confronta con € 87,0 milioni (13,0% dei ricavi) del primo trimestre 2019.

 

Gli oneri finanziari netti ammontano nel trimestre a € 7,8 milioni (€ 3,2 milioni nel primo trimestre 2019); tale voce è composta da oneri finanziari per € 2,9 milioni (€ 3,8 milioni nel primo trimestre 2019) e da differenze cambio nette negative per € 4,9 milioni (€ 0,7 milioni positive nel primo trimestre dell’anno precedente).

 

Il risultato prima delle imposte ammonta a € 42,5 milioni (7,4% dei ricavi) e si confronta con € 83,9 milioni (12,6% dei ricavi) del primo trimestre 2019.

La stima delle imposte, calcolata sulla base delle aliquote previste dalla normativa vigente in ogni paese, è pari a € 13,0 milioni (€ 19,3 milioni nel primo trimestre 2019), con un tax rate del 30,5%, rispetto al 23,0% dell’analogo periodo del 2019.

 

Il trimestre chiude con un utile netto di € 29,8 milioni (5,2% dei ricavi) che si confronta con € 64,4 milioni dell’analogo periodo dell’anno precedente.

 

La posizione finanziaria netta al 31 marzo 2020 si attesta a € 450,4 milioni, in aumento di € 61,2 milioni rispetto al 31 marzo 2019. Senza gli effetti dell’IFRS 16 l’indebitamento finanziario netto sarebbe pari a € 254,7 milioni, in incremento di € 41,8 milioni rispetto al 31 marzo 2019.

Misure adottate per contrastare l’emergenza COVID-19

All’inizio di gennaio 2020, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha reso noto la diffusione dell’infezione da Covid-19 in Cina, in particolare nel distretto di Wuhan, dichiarando poi il 30 gennaio lo stato di emergenza sanitaria a livello internazionale. In febbraio si è registrata la diffusione del virus in Europa e in America, che ha portato, nel corso dei mesi di marzo e aprile ad un lockdown generalizzato. L’Italia, che è stato il primo paese europeo ad essere investito dalla pandemia e che tutt’oggi risulta uno dei più colpiti, ha adottato misure particolarmente restrittive per contenere la diffusione del virus. Le modalità e i tempi della ripresa della vita sociale e delle attività economiche sono differenziati per i diversi paesi e restano incerti per il Nord America e il Sud America, mentre in Cina – e, parzialmente, in Europa – la ripartenza è già in atto.

Brembo ha seguito con molta attenzione fin dall’inizio gli sviluppi della diffusione del Covid-19, istituendo una task force dedicata e adottando tempestivamente tutte le necessarie misure di prevenzione, controllo e contenimento della pandemia presso tutte le proprie sedi a livello globale.

 

In funzione della ripartenza sono state predisposte ulteriori misure straordinarie per contrastare il virus e tutelare la salute dei propri dipendenti e collaboratori (modifica dei layout produttivi, sanificazione dei locali, dispositivi di protezione individuale, misurazione della temperatura, telecamere termiche, test sierologici, regole di igiene e distanziamento interpersonale, smart working esteso,  ecc).

 

Brembo inoltre, dopo una prima donazione di € 150 migliaia a favore dei reparti di cura dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ha deciso di sostenere l’attività di ricerca per contrastare il Covid- 19 devolvendo € 1 milione a tre eccellenze della bergamasca: l’ospedale Papa Giovanni XXIII, la Fondazione per la Ricerca Ospedale di Bergamo (FROM) e l’Istituto Mario Negri, che si stanno impegnando nell’area più colpita dalla pandemia, combinando la ricerca clinica con quella farmacologica.

 

Per quanto riguarda gli aspetti finanziari, accogliendo l’approccio prudenziale proposto dal Consiglio di Amministrazione straordinario del 20 marzo, l’Assemblea dei soci del 23 aprile ha deliberato di non distribuire dividendi sugli utili 2019. La scelta è stata fatta al fine di sostenere la solidità patrimoniale del Gruppo e contenere i futuri impatti economico-finanziari. Il dividendo sarà eventualmente proposto quando l’attuale  situazione legata  al Covid-19 sarà superata.

 

Per affrontare questo difficile periodo di mercato la struttura finanziaria del Gruppo è stata ulteriormente rafforzata, tra aprile e maggio 2020, con nuovi contratti di finanziamento a medio/lungo termine, per un ammontare complessivo di € 425 milioni, a cui si aggiungono linee a breve termine disponibili e inutilizzate per € 348 milioni. I nuovi finanziamenti permettono di allungare la vita media del debito, ad un costo in linea con quello attuale.

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