Pelo e Contropelo: Arabia Saudita il GP d’ Appendice

HERIBERT STOHR

 

 

Il titolo non è proprio tenero nei confronti di una gara che non entrerà nei libri di storia della F1. Però potrebbe anche riferirsi alle appendici alari delle monoposto oppure, con un gioco di parole, per segnalare la mancanza di Sainz operato di appendicite. E qui vale la pena soffermarmi sulla figuraccia della Ferrari perché è stato l’unico team a lasciare a casa i piloti di riserva (povero Giovinazzi, un uomo-un simulatore) per cui sono stati costretti a pescare dall’academy, non femminile, e togliere dalla F2 Oliver Bearman ( trad. uomo orso) che, dopo la sua pole nella sua categoria, per un regolamento assurdo ( non può correre in due categorie diverse), gareggiando in F1 deve rinunciare alla F2.

Prima di stupirsi delle eventuali prestazioni del 18 enne inglese, vorrei ricordare che ha 12 anni di competizioni sulle spalle per cui, seppur debuttante in F1, lo possiamo considerare un veterano delle corse. E poi la Ferrari non è la Sauber. A tal proposito, andatevi a rivedere i pit stop del Team Stake, nuovo nome della Sauber. Sembrava di assistere ad una puntata de “La Corrida, dilettanti allo sbaraglio.” D’altronde la traduzione di stake è palo, per cui è come rimanere al palo.

Tutti i piloti decidono di partire con gomme medie tranne Bearman e Bottas con le morbide, forse per mantenere le stesse sensazioni delle prove ufficiali. Durante il giro di allineamento Gasly si lamenta per radio di avere problemi al cambio ma si mette in griglia ugualmente per non rovinare il suo albo d’oro che avrebbe una casella vuota nella partenza del Gp di Saudi Arabia. Pronti via e nonostante l’imbuto della prima chicane non si vedono volare pezzi di carbonio, posizioni invariate.

Ovviamente si ritira Gasly in pit lane senza prendersela con nessun santo del calendario. Passa un giro e Piastri supera Alonso in modo convincente. Naturalmente Max prende progressivamente il largo mentre Leclerc si difende da un attacco di Perez. 4° giro il messicano sorpassa il monegasco e si allontana. 7° giro Stroll tocca il muro nella chicane più ostica di tutto il tracciato, rompe un braccetto e si infila nelle barriere : “Les murs ici sont trop durs !” (qui i muri sono troppo duri).

Dispiace che il canadese , ogni tanto, sia protagonista di errori grossolani nonostante sia all’ ottavo anno in F1. Safety car. Tutti ai box per montare gomme dure tranne Norris, Hamilton, Hulkenberg e Zhou che rimangono in pista. Sarebbe una mossa astuta se , a metà gara, ci fosse un’altra safety car. 5 secondi di penalità a Perez per aver ostacolato Alonso, sgattaiolando da pirata, durante i pit stop.

Riparte la gara al 10° giro con Norris leader e Bearman che passa finalmente Tsunoda all’11° giro. Presto Max torna in testa e Lewis non riesce a difendersi dagli attacchi di Sergio e Charles. Piastri trova un muro mobile in Hamilton che, per 28 giri, resiste ai suoi attacchi. Oscar si lamenta per radio : “I open the DRS and my speed drops, why?” (apro il DRS ma la mia velocità cala, perché?).

Ci pensa Magnussen a tenere attenti i telespettatori con un contatto criminale contro Albon (dolce pilota), questo costa al danese ben 10 secondi di penalità. Ma Kevin non è contento, per cui va spesso oltre i limiti del tracciato e si merita altri 10 secondi di penalità. Ma il danese non è ancora contento e si mette a fare da tappo (neanche col DRS aperto riescono a superarlo) a Tsunoda, Albon, Ocon, Sargeant, Ricciardo, Zhou.

Intanto io mi aspetto che al 31° o al 32° giro Norris ed Hamilton si fermino per montare gomme morbide o dure  perché niente safety car e chi monta le dure andrà fino in fondo, se aspettano troppo come faranno a rimontare? Hulkenberg è il più dritto perché al 33° giro fa il suo unico pit e monta le dure che hanno prestazioni molto costanti.

Incomprensibile sosta di Bottas, che era penultimo, che passa dalle dure alle morbide. Bearman è a punti davanti a Hulkenberg. Niente safety car e Lewis monta le morbide al 36° giro e Lando fa lo stesso il giro dopo. La gara è di 50 giri, riusciranno a rimontare dall’8° e 9° posto? No. 41° giro Zhou ha le Pirelli medie con la lingua fuori e si ferma per montare le morbide ma i suoi meccanici, se avessero usato la chiave dinamometrica, avrebbero impiegato meno tempo per smontare e rimontare 4 pneumatici. Quasi da non credere, Albon supera Magnussen. Non c’è altro se non il giro più veloce di Leclerc all’ultimo giro con le gomme che hanno 43 giri sul groppone, sempre per la serie quasi da non credere.

1° il solito, quasi da non credere. 2° Perez a 13 secondi contando la penalità. 3° Leclerc, fa il massimo. 4° Piastri idem ma perde il treno giusto dietro a Lewis. 5° Alonso, sempre un bel manico. 6° Russell, fa il suo. 7° Bearman, buon debutto senza errori, che è importante. 8° Norris, il primo degli illusi, strategia sbagliata. 9° Hamilton, il secondo degli illusi, strategia sbagliata. 10° Hulkenberg, bravo anche se lontanissimo. 11° Albon, incasinato nel traffico arabo. 12° Magnussen, silenzio guida Kevin. 13° Ocon, a 1 giro ma meglio che in Bahrein. 14° Tsunoda, era a punti poi si è perso anche lui nel traffico. 15° Sargeant, dai che migliori. 16° Ricciardo, Ricciardo chi? 17° Bottas, no comment. 18° Zhou, idem.

Prima forza team R.B., seconda forza Ferrari, terza forza McLaren, quarta forza Mercedes in lotta con Alonso. Prima domanda. Sarà così per tutto il campionato? Seconda domanda. Che gare vedremmo se non ci fosse la possibilità di utilizzare il DRS?

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