F1 finalmente il via alle danze

GIUSEPPE MAGNI

 

Ormai ci siamo. Il prossimo giovedì tutte le nuove monoposto di Formula 1 presentate nei giorni scorsi alla spicciolata, scenderanno in pista per la tre giorni di prove libere in vista del Gran Premio del Barhain, che si disputerà tra 14 giorni esatti. Abbiamo visto, più o meno, tutte le nuove macchine, in cerimonie di presentazione davvero molto diverse tra loro. Sta prendendo piede una abitudine, da parte dei team, a dir poco stucchevole, quanto antipatica: la presentazione delle livree per l’anno nuovo. Oppure, peggio ancora, la presentazione della macchina dell’anno prima spacciata per nuova. Al di là delle simpatie per questa o per quella squadra, in linea generale, questo tipo di approccio mi appare come una presa in giro bella e buona, a beneficio di chi o di che cosa non è dato sapere. Potrebbe essere una buona idea che la Federazione mettesse un limite a questo tipo di comportamenti, non proprio edificanti, per l’immagine della massima categoria dell’ automobilismo mondiale.

Sulle nuove monoposto abbiamo già letto minuziose e dettagliatissime analisi tecniche, tutti ci siamo fatti un’idea di come quasi tutte le squadre si siano riferite alla Red Bull, come indirizzo tecnico, tranne la Mercedes e la Ferrari, che hanno proseguito con le loro filosofie 2022, affinandole. Anche la Haas ha seguito la filosofia Ferrari, sperando che possa essere la carta giusta per emergere tra tutti gli altri ispiratisi alla Red Bull. La quale, dal canto suo, ha presentato più o meno, la vettura dello scorso anno, salvo poi, magari, presentarsi in pista giovedì con tutt’altra veste aerodinamica, partorita dalla matita di quel gran fuoriclasse di Adrian Newey. Vedremo.

La verità vera è che tutti, ma proprio tutti, abbiamo una voglia matta di rivedere le monoposto sfidarsi in pista, sperando che, finalmente, si possano definitivamente interrompere quei monologhi a cui abbiamo dovuto assistere negli ultimi anni. Auspichiamo lotte vere, ad ogni Gran Premio, con almeno sei, sette, otto monoposto in lizza per la vittoria. Probabilmente potrebbe non essere così, ma, francamente, assistere ad una quindicina di vittorie ai quattro angoli del mondo  della stessa monoposto, sinceramente ha un po’ stufato. Infatti siamo tutti ansiosi che possa iniziare la disputa del 74esimo Campionato del Mondo di Formula 1, ma se a vincere poi sarà sempre costantemente solo una monoposto, fosse anche la Ferrari, di che disputa si tratterebbe, di grazia?

A proposito di Scuderia Ferrari, prima e dopo la sfolgorante presentazione della SF-23, vera monoposto nuova per l’anno che va ad incominciare, sono continuate incessanti per tutto l’inverno le considerazioni pro o contro l’ex TP, Mattia Binotto, sulla opportunità, più o meno fondata, di sostituirlo con Frederique Vasseur, sulla pretesa di proclamare anzitempo un primo e un secondo pilota nell’ambito della squadra. Tutte opinioni rispettabilissime che sono servite senz’altro ad ingannare l’attesa. Adesso la parola passa ad un giudice inappellabile: la pista. Da lì, e solo da lì, usciranno le vere verità. Capiremo se la SF-23 sarà in grado di essere competitiva ai massimi livelli, capiremo chi sarà la prima guida della Ferrari, senza premature dichiarazioni. Capiremo soprattutto se potrà essere davvero un campionato più avvincente di quelli a cui abbiamo assistito negli ultimi anni. Questo è il vero auspicio e la vera speranza. Unitamente al fatto che le nostre due organizzazioni italiane, quelle di Imola e Monza, convocate recentemente a Londra, abbiano recepito correttamente le raccomandazioni di Stefano Domenicali sulla modifica immediata di certi aspetti organizzativi che hanno funestato le edizioni 2022 delle tappe italiane del campionato del mondo.

Mancano poco più di 300 ore allo spegnimento dei primi semafori dell’anno. Forza e coraggio: l’attesa sta per finire! Buon divertimento e buona Formula 1 a tutti!

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