F.1 Ricordando Elio De Angelis, in esclusiva il fratello Roberto svela i segreti di una carriera

DI GIUSEPPE MAGNI

Elio De Angelis. Ricorre il trentaquattresimo dal suo ritorno. Sì, dal suo ritorno da dove era venuto. Un luogo, un mondo, nel cielo, dominato dagli angeli. Elio era, è uno di loro. Elio Degli Angeli, appunto. Un mondo dove si può correre e vincere in macchina alla sua maniera. Un mondo dove la velocità è stile, è bellezza, è purezza. Dove le curve si disegnano, si pennellano di traiettorie multicolori, dove i suoni dei motori sono dolci melodie, dove ogni cambiata è una carezza.

Si vedeva, si percepiva, che Elio fosse di un altro mondo. C’erano degli indizi, delle prove inconfutabili: il suo atteggiamento, il suo sorriso, il suo casco da marziano. Ecco, appunto: il suo casco da marziano. Sì, Elio De Angelis è persona troppo grande, troppo superiore per essere campione di questo mondo. Non poteva. Semplicemente perché è un mondo a cui lui non apparteneva.

Infatti, io non credo che lui fosse uno di noi. Una persona normale, intendo. Elio De Angelis ha rappresentato, e rappresenta ancor più oggi, una eccezione. Una meravigliosa eccezione in un mondo in cui lui non c’entrava assolutamente nulla. Già allora troppo sinistramente lugubre, malvagio, dominato dagli egoismi e dalle arroganze. Dalle prevaricazioni e dalla cupidigia. Oggi il disagio di farne parte è, se possibile, ancora più sentito, ancora più acuto. Mi sento davvero accanto a Elio De Angelis. Anche se avverto nitida la consapevolezza di non poterlo nemmeno avvicinare in termini di rettitudine morale, di trasparenza dell’anima, di integrità.

Le ho avvertite distintamente e inequivocabilmente, le qualità umane di Elio De Angelis proprio nei giorni scorsi, in cui ho avuto il privilegio di chiacchierare con il fratello, Roberto De Angelis. Stessa parlata, uguali nei principi, limpidi nei valori. Abbiamo parlato di Elio e del tempo che fu. Non senza commozione, da parte mia. Perché Elio mi manca, ci manca. Soprattutto mancano, a questo mondo, quelli come lui.

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RICORDANDO DE ANGELIS

 

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