F.1 MERCEDES W12 E PERFORMANCE L’arma totale per l’ottavo titolo di Hamilton?

DILETTA COLOMBO-PAOLO CICCARONE

La regina è arrivata. La Mercedes ha mostrato oggi per la prima volta la sua W12 E Performance, la monoposto con la quale cercherà – probabilmente senza faticare nemmeno poi così tanto – di prolungare il dominio esercitato in Formula 1 dall’inizio dell’era dell’ibrido, nel 2014. Sono passati sette anni, e siamo di nuovo alla vigilia di un mondiale dal risultato che pare già scritto. La Stella a tre punte è pronta a espletare quella che sembra una formalità con la vettura che porta la stessa nomenclatura, E Performance, che in futuro caratterizzerà le auto elettrificate ad alte prestazioni di casa Mercedes-AMG, la cui effige è impressa in molteplice copia sul cofano motore della W12. E performance degne di nota sono il minimo sindacale per l’ultima nata della scuderia di Brackley.

Monoposto che presenta una livrea sicuramente suggestiva, in cui il nero del frontale viene sfumato fino a fondersi, sul cofano motore, con l’argento che da sempre caratterizza le Silberpfeile, le Frecce argentee. Che dallo scorso anno, però, abbracciano la lotta per l’inclusività di Sir Lewis Hamilton, cavaliere non solo più figurativamente, ma pure letteralmente per i suoi meriti sportivi. Una comunione d’intenti, quella tra Mercedes e il sette volte campione del mondo, che si è concretizzata nella fondazione congiunta che rappresenta il tripudio della responsabilità sociale di casa Daimler. Ma sulla W12, oltre al verde petrolio di Petronas, è ben presente anche il rosso di Ineos. 

Era inevitabile che fosse così, visto che, dalla fine dello scorso anno, Ineos detiene una quota del 33,3% della Mercedes F1. Merito di una ridistribuzione degli equilibri interni che vede ora Daimler, Ineos e Toto Wolff come soci paritari. Un terzo ciascuno, e via verso nuovi successi. Perché la Mercedes non ha intenzione di sedersi sugli allori. Il team di Brackley a luglio 2020 ha abbandonato il progetto della W11 per concentrarsi sul 2021. E mettere a punto soluzioni di fino, in grado di alzare ancora di più l’asticella della competizione. Che la Mercedes abbia raggiunto un livello di sofisticazione incredibile lo dimostrava già un dettaglio visibile nei teaser della W12.

Si tratta dello specchietto con supporto seghettato, che di fatto funge da deviatore di flusso. Una chicca che non è sfuggita agli occhi più attenti, e che ribadisce, nel caso in cui ce ne fosse ancora bisogno, che la Mercedes, forte di un pacchetto solido, può concedersi il lusso di concentrarsi sui particolari della sua nuova nata. Lo abbiamo intuito nel video della prova del sedile di Valtteri Bottas, lo si capisce anche vedendo la W12 nel complesso nei rendering della Mercedes, all’insegna del vedo non vedo, visto che la vettura è su sfondo nero. Si intuiscono interventi sulla zona delle pance, con uno scivolo per incanalare i flussi verso il fondo e una zona più abbondante nella zona del cofano motore. Ma la pre-tattica non finisce qui, visto che nella pausa invernale ha fatto cenno a possibili problemi di affidabilità. Anche se nel 2020 ci sono stati singhiozzi per le scuderie clienti, è difficile pensare che l’efficienza della corazzata tedesca non possa porre freno a questi presunti inconvenienti. Ed è bocca cucita sul modo in cui la Mercedes ha speso i gettoni per lo sviluppo. James Allison dice che sarà evidente a tempo debito.

I primi riscontri arriveranno nei test pre-stagionali in Bahrain la prossima settimana, ma non è necessario attenderli per sapere che la Mercedes parte inevitabilmente con i favori del pronostico. Lewis Hamilton, dopo aver fatto attendere il suo rinnovo del contratto da buon divo qual è, è pronto a mettere le mani sull’ottavo mondiale, per diventare il pilota di maggior successo della storia della F1. Ogni cavaliere ha il suo fido scudiero, e Hamilton trova nel compagno di squadra, Valtteri Bottas, il gregario ideale. Team che vince non si cambia, si dice. E la Mercedes rispetta il proverbio. Con buona pace di chi invoca una lotta intestina per aumentare lo spettacolo. Rosberg e non più Rosberg, hanno deciso a Brackley. E così sia, almeno per un’altra stagione.

Sarà quella del titolo numero 8 per Lewis Hamilton? Il pilota inglese glissa, ma fa capire che ci terrebbe: “Di solito corro per vincere e anche questa stagione l’affronterò allo stesso modo. La squadra è forte, Bottas un pilota veloce e impegnativo, darò il massimo come al solito e con il solito obiettivo: vincere”. 

Valtteri Bottas sa che sarà l’anno decisivo per la permanenza in squadra e non lo nasconde: “Stare al fianco di Lewis è una battaglia difficile, è una sfida interessante e stimolante. Alla fine quello che conta è il risultato di squadra e le nostre prestazioni hanno spinto uno con l’altro al limite, migliorando le performance. E’ un processo di miglioramento continuo che porta in alto il livello della nostra sfida”. Sulle voci relative al contratto di Hamilton, firmato in ritardo e alle voci sull’arrivo di Russell al posto di Bottas, Toto Wolff è stato molto chiaro: “Si sono dette tante sciocchezze e cose inutili. Gente che parlava senza sapere niente, era tutto sotto controllo ma qualcuno doveva alimentare lo show”.

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