F.1 GP Ungheria, Vettel al top nelle FP2 bagnate, ma su asciutto assolo Hamilton FP1

DILETTA COLOMBO PER AUTOMOTO.IT

Miglior tempo per Sebastian Vettel nella seconda sessione di prove libere del Gran Premio d’Ungheria 2020 di Formula 1: 1’40″464 è il crono del tedesco, che ha preceduto Valtteri Bottas, della Mercedes, e lo spagnolo della McLaren, Carlos Sainz. Senza nulla togliere ai piloti in pista, grande protagonista è stato nuovamente il meteo: le FP2 sono iniziate con tracciato bagnato. I team sono così rimasti ai box all’inizio dei 90 minuti in programma, attendendo che spiovesse. Era inevitabile che fosse così, visto che le previsioni suggeriscono tempo variabile anche per il resto del weekend e le scuderie hanno a disposizione un’allocazione limitata di pneumatici da bagnato. E l’attesa si è protratta più del dovuto, perché le precipitazioni non sono diminuite. Ocon ha osato le intermedie a 40 minuti dal termine, ma ha prontamente desistito: chi ha colto un giro lanciato ha scelto prevalentemente le full wet.

Per capire meglio i valori in campo è bene guardare alla prima sessione di prove libere, in cui l’attvità in pista – sull’asciutto – è stata molto più intensa. La Ferrari nelle FP1 di questa mattina si è concentrata sopratutto su prove a velocità costante per saggiare il pacchetto di upgrade apportati sulla SF1000. E la Rossa, dopo il doppio zero di domenica, ha un bisogno disperato di raccogliere dati utili per capire quanto l’aggiornamento alla SF1000 incida sulle prestazioni della monoposto. In quest’ottica, l’Hungaroring è la pista ideale: per le sue caratteristiche, è la cartina al tornasole ideale per giudicare la bontà della filosofia aerodinamica delle vetture. Per questo la Ferrari si è concentrata sui long run, mostrando un passo abbastanza incoraggiante sul finale di sessione.

A suonare la carica nella prima sessione di prove libere era stata la Mercedes, e il tempo sul giro secco di Lewis Hamilton è un dato da prendere attentamente in considerazione, visto che l’inglese si è servito delle hard per ottenere il proprio crono. Trattandosi del compound più duro, è già un risultato di per sé importante, ma lo è ancora di più se si pensa che il sei volte campione del mondo ha battuto di 1,2 secondi il miglior tempo nelle FP1 dello scorso anno. Ad aiutare Hamilton nel portare le gomme dure nella corretta finestra di utilizzo con temperature atmosferiche e dell’asfalto basse ha contribuito sicuramente anche il DAS.

Si è nascosta la Red Bull: il team di Milton Keynes non ha brillato pur avendo montato le soft nelle FP1, classificandosi nella parte meno nobile della top ten con Verstappen e ancora più indietro con Albon. Non ha invece paura di mostrarsi la Racing Point, sotto la lente di ingrandimento per via del reclamo presentato dalla rivale Renault per le troppe somiglianze della RP20 con la Mercedes W10 dello scorso anno. Le analisi della FIA sui condotti dei freni delle due monoposto, peraltro, si protrarranno ancora un po’: la sentenza non arriverà prima di agosto. Nel frattempo, la Racing Point continua a dimostrarsi particolarmente competitiva, installandosi alle spalle della Mercedes in classifica. Nelle FP2 Sergio Perez e Lance Stroll sono stati tra i primi a scendere in pista sul bagnato, forse per prendere maggiore confidenza dopo le difficoltà emerse in qualifica in Austria.

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