F.1 GP UNGHERIA Ferrari rampante in prova arrancante in gara con Leclerc 7 e Sainz 8

DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT

BUDAPEST – La battuta è stata spontanea: la Ferrari va forte soltanto ai box, commentando la penalità di 5 secondi inflitta a Leclerc per aver superato il limite di velocità imposto nella corsia box. Un errore veniale, se vogliamo, che però è costata una posizione al monegasco che sul finire ha dovuto cedere la sesta posizione a Russell con la Mercedes. Il bottino della rossa a Budapest è stato davvero minimo, un settimo (con penalità) e ottavo posto per Sainz, mai in grado di gestire il ritmo di gara con qualsiasi tipo di gomma.

Eppure per lo spagnolo era cominciata bene, con un recupero di parecchie posizioni alla prima curva, dovuto a una ammucchiata in cui le due Alpine si sono messe KO e Ricciardo, tamponato da Zhou, ha colpito le due vetture francesi. Leclerc, per contro, ha solo guadagnato la posizione sul cinese della Sauber Alfa Romeo, rimasto bloccato un istante di troppo al via e causa della toccata successiva che gli è costata pure una penalizzazione di 5 secondi per aver provocato il trenino del KO Alpine.

Detto questo, la gara è stata la dimostrazione di una mancanza di ritmo che fa pensare, perché Sainz, con le gomme morbide, andava più piano di Leclerc con le medie. I quattro o cinque decimi ogni giro che lo spagnolo pagava al compagno di squadra erano il sintomo che più di tanto non poteva spingere. E quindi, perché partire con le soft se le sensazioni erano queste? Probabilmente non si è capito l’usura e la resa delle gomme. Un esempio arriva dal 27 giro di gara. Sainz girava in 1’25’’1, Leclerc 1’24’’6 e Verstappen 1’23’’636.

Ovvero la rossa si prendeva da un secondo netto a un secondo e mezzo al giro…Il finale di gara è stato sintomatico: con le gomme dure (unici a dire il vero…) il divario fra il rimontante Perez e Russell nonché il ritmo delle McLaren, tralasciando il giro veloce di Verstappen in 1’21’’ e rotti, è un altro segnale di una vettura che non è armonizzata. Perché vanno bene le modifiche, ma vanno armonizzate fra aerodinamica, assetti meccanici da rivedere e anche stile di guida dei piloti che devono usare la macchina in maniera diversa rispetto alla “confort” zone abituale.

Mettendo tutto insieme, viene fuori il risultato ungherese e Vasseur deve far fronte, con la sua faccia, a una situazione in cui dire tutto chiaramente non è possibile, ma basta guardarlo negli occhi per capire che il finale di stagione avrà momenti buoni (pochi) e tanti brutti da giustificare. Una situazione complicata, come dimostra anche la presenza sul muretto dei box di Laurent Mekies, che a Silverstone doveva fare l’ultima gara e che, a sorpresa anche per l’interessato, questa ultima gara è stata ancora spostata.

L’affiancamento di Diego Ioverno sul muretto box è una sorta di passaggio di consegne con ruoli non ancora definiti e qualcuno, dentro la Ferrari, che sta sgomitando alla ricerca di un ruolo migliore di quello attuale. Ingredienti che rendono tutto molto più complicato e che possono essere accettati solo da tifosi di bocca buona…

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