F.1 GP FRANCIA Alla scoperta delle curve del Paul Ricard

DI GIUSEPPE MAGNI

Eccoci, dunque, al Gran Premio di Francia, penultimo round di una avvincente prima parte di stagione F.1 2022. Peccato si prospetti l’ultima edizione di quella che è la gara automobilistica più antica della storia, essendosi disputata la prima edizione già nel 1906 in quel di Le Mans.

Peccato che si perda pure l’occasione di annoverare tra i circuiti di F.1 un tracciato storico come il Paul Ricard di Le Castellet, che ospita il massimo campionato automobilistico mondiale fin dal 1971, e che ha visto i più grandi campioni sfidarsi per lunghi anni su quella grande prova di coraggio che rappresentava la Curva di Signes, dove i più esigenti tra i fan della F.1 si assiepavano all’esterno ad orecchio teso per percepire chi era tra gli eroi a poterla percorrere in piena velocità, dopo esservi giunti come proiettili dal rettilineo del Mistral.

C’ERA UNA VOLTA LA CURVA DI SIGNES…

Con l’attuale configurazione, ormai, questa mitica palestra del coraggio è divenuta una formalità, ma ci sono almeno ancora un paio di tratti che meritano di essere visti: Le Beausset, dove Alain Prost ha costruito buona parte delle quattro vittorie su sei ottenute nel suo Gran Premio di casa. Il campionissimo francese aveva infatti una abilità tutta particolare ad interpretare l’interminabile e difficile tornantone a destra del Paul Ricard, prova ne è che nemmeno Ayrton Senna riuscì ad interpretarlo altrettanto efficacemente.

1990 vince Prost che porta a 100 i successi in F.1 per la Ferrari

SAINT BAUME, SPETTACOLO PURO

L’altro tratto da vedere, meglio se dal vivo, è Sainte Baume, dalla parte opposta della pista francese. Una accelerazione in decisa progressione, dopo una curva stretta a destra, dove credo si potranno apprezzare anche visivamente le vetture più a posto dal punto di vista aerodinamico e del bilanciamento. Uscire bene da quel curvone significa acquisire grande velocità sul successivo dritto del Mistral, con la possibilità di attaccare l’eventuale avversario nella staccata della chicane, a metà rettilineo.

PISTA OLD STYLE MA MODERNA

Un tracciato molto interessante, quindi, dal punto di vista tecnico, una pista old style, arricchita da vie di fuga dove forse l’effetto cromatico crea qualche disagio allo spettatore televisivo, ma che credo dovrebbero rappresentare uno standard per tutti i circuiti, con la loro aderenza progressiva capace di rallentare a dovere le monoposto che dovessero uscire di pista.

TRACK LIMITI SCONSIGLIATI

Una soluzione davvero interessante, più sicura del normale asfalto e, nello stesso tempo, dissuasiva dall’ oltrepassare il famigerato track limit, che tanto fa discutere per le sue interpretazioni da parte dei piloti e per le successive punizioni da parte della direzione di gara.

CALDO KILLER PER I MOTORI


Il Gran Premio di Francia rappresenterà inoltre un importantissimo banco di prova per tutti i team, con un caldo previsto ai massimi stagionali. La Ferrari è chiamata a fugare i dubbi sulla affidabilità delle sue power units, che, guarda caso, hanno avuto problemi in coincidenza con i gran premi “caldi” disputati fin qui. Anche la Red Bull dovrà essere più convincente nel trovare la configurazione e la messa a punto più efficace per sfruttare al meglio gli pneumatici, soprattutto in queste condizioni estreme. Mercedes, dal canto suo, dovrà dar prova che i progressi saranno più tangibili, se vuole davvero sperare di inserirsi nella lotta per la vittoria in almeno un Gran Premio, quest’anno.

Insomma tanti temi per il primo round di un back to back che ci dirà sicuramente molte cose su quella che potrebbe essere la comunque  meravigliosa storia di questa stagione alla ripresa dopo la pausa estiva.
Se foste al mare in Liguria o in Provenza, fateci un pensiero: ne val la pena!

GIUSEPPE MAGNI

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