F.1 GP ABU DHABI Verstappen vince gara e titolo, Mercedes reclama e non accetta la sconfitta

DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT

ABU DHABI – Max Verstappen vince gara e titolo mondiale. Lewis Hamilton perde all’ultimo giro una gara che aveva condotto per 57 giri e mezzo su 58 e deve accettare una sconfitta che la Mercedes non digerisce. Se ci fermiamo allo svolgimento dell’ultima gara, sembrava quasi la sceneggiatura di un B movie Hollywoodiano, di quelli di basso livello: il campione uscente che scatta al comando, il campione emergente che prova a superarlo e lo spinge fuori, l’esperto che da un momento negativo tira fuori l’esperienza e tira dritto alla curva guadagnando terreno, il team rivale che protesta e via così in una noia alimentata da un circuito che non serve a niente, da qualsiasi parte lo vedi, glamour a parte.

DIREZIONE GARA INSUFFICIENTE

Poi il primo colpo di scena: Giovinazzi parcheggia la sua Alfa Sauber per la rottura del cambio, esce la virtual safety car e la Red Bull è lesta nel chiamare ai box Verstappen e gli cambia le gomme, visto che la scelta delle morbide è stata sbagliata. Hamilton sospetta che forse non regge fino alla fine. E infatti il colpo di scena arriva proprio da un team “amico”, quella Williams con motore Mercedes che mette KO la corsa della Mercedes. Latifi che va a muro, mancano 5 giri, esce la safety car, tutti in fila o quasi.

RED BULL PIU’ REATTIVA DI MERCEDES

E Red Bull anticipa ancora una volta la Mercedes, che dorme nella strategia, incapace di inventarsi qualcosa con Hamilton che nervoso via radio si lamenta della scelta. E poi arriva la mazzata: Verstappen con gomme rosse, morbide, Hamilton su dure e per giunta usurate. Finiranno con la Safety car? Allora Hamilton mondiale. Ripartono per l’ultimo giro? Ebbene sì, la scelta del direttore di gara, al centro di polemiche che non finiranno presto, dà il via libera. Verstappen attacca Hamilton, lo passa con una manovra dura ma corretta. Lewis resiste, prova a contro ribattere ma non c’è verso.

UN GIRO CHE VALE UNA STAGIONE

Verstappen vince gara e titolo mondiale. Hamilton sconfitto, più dalla Mercedes che dal rivale. E poi il via alle polemiche, al reclamo della Mercedes contro Verstappen perché nella difesa ha ondeggiato, cosa vietata dal regolamento. Ma siamo all’ultimo giro dell’ultima gara che vale un mondiale. Un giro che vale una stagione intera. I tifosi di uno esultano, i tifosi dell’altro imprecano. In ogni caso la direzione gara e Michael Masi sono in mezzo alla tempesta.

DIREZIONE GARA DA RIVEDERE

Da qualsiasi parte la si giri ci sono lati da chiarire. E a tutti appare inadeguata la serie di scelte operate in alcuni momenti della stagione. Detto questo, Max Verstappen ha meritato il titolo, per aver dominato il campionato ed essersi perso verso fine stagione, pagando il prezzo di una minore esperienza rispetto ad Hamilton. Ma avendo nel complesso mostrato di meritarselo. E peccato per i tanti punti buttati via. Hamilton può recriminare su alcuni errori Mercedes, scelte sbagliate e gestioni conservative delle gare in alcune occasioni, come se le frecce d’argento fossero ancora le migliori. Invece no. Alla fine quello che conta non è solo saper vincere, ma anche saper perdere. E il reclamo Mercedes dimostra che ogni tanto si cade male.

PAPA’ HAMILTON NEL BOX RIVALE A CONGRATULARSI

Bello invece il gesto di Antony Hamilton, il padre di Lewis. Si è recato nel box Red Bull e si è congratulato con Verstappen e il team rivale: “E’ stata una grande stagione, si vince e si perdere. Bisogna accettarlo”. Una lezione di stile avvenuta lontano dalle luci della ribalta e intercettata per caso. Poi che Lewis non si sia presentato in conferenza stampa e abbia lasciato i riflettori solo a Verstappen, fa parte di quel saper perdere che in famiglia conoscono, ma in questo caso nel team evidentemente no. E il sogghigno soddisfatto di Nico Rosberg ai microfoni TV dice molto, tanto, di più su cosa ci sia dietro questo campionato firmato Liberty che entra di diritto nella storia della F.1 di tutti i tempi.

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