F.1 aspettando la nuova Ferrari, una monoposto per far felice i tifosi

DI GIUSEPPE MAGNI

Si sta avvicinando il grande giorno. Tra non molto nascerà la nuova Rossa. La attendiamo tutti. Tutti. Anche chi poi la seguirà nelle sue battaglia solo distrattamente, o farà finta di esserne indifferente. Anche chi, troppi, quasi tutti, ostenta scetticismo, profondo, buio, pervicace e sin cattivo. Come se già si sapesse. Come se già si soffrisse. In realtà moriamo tutti quanti dalla voglia di vederla, di ammirarla nella sua stordente bellezza, di amarla. Fin dal primo sguardo, e ancora prima, da sotto il velo.

Abbiamo bisogno di essere felici. Con Lei.

Con tutte le sue mamme e i suoi papà di Maranello. È troppo tempo che si soffre, che si deve ricacciare l’urto in gola, che si mortifica una passione bella, pura, coralmente e universalmente condivisa, ecumenicamente incondizionata, totale. Abbiamo bisogno di essere felici. Ce lo meritiamo. Ce lo strameritiamo, noi tutti, che non molliamo mai, che la amiamo profondamente da sempre, nonostante le vacche magre, nonostante delusioni cocenti, quasi tradimenti, solo parzialmente mitigate da poche giornate d’amore vero, il resto solo ammiccamenti, illusioni e negazioni, che paradossalmente ci irretiscono ancor di più, noi, che abbiamo perso la testa tempo fa, e che oramai, non guariremo più.

Abbiamo bisogno di essere felici. Sì. Stavolta deve toccare a noi.

Gli altri bene, bravi, applausi, ma adesso basta. Non possiamo morire d’inedia. Non è giusto né morale lasciarci ancora qui, col cuore che batte ma col mezzo sorriso, con quella voglia di gridare, di cantare che troppe volte, troppe volte abbiamo dovuto soffocare.
Abbiamo bisogno di essere felici. Con tutti i nostri straordinari Ragazzi Rossi, che stan tirando tardi di sera per prepararla, per caricarla, per plasmarla stupenda, per innamorarsi, loro, e per farci innamorare anche noi, di Lei, ancora di più.

Abbiamo bisogno di essere felici. Lo sappiano, i nostri avversari.

Abbiamo bisogno di essere felici. Lo sappiano, i nostri piloti. Niente personalismi, niente casini. Quest’anno non l’accetteremo, no! Sappiano dove sono e cosa rappresentano. Sappiano farla galoppare da par loro, senza farci soffrire più.
Abbiamo bisogno di essere felici. Sì. Anche in queste notti in cui si dorme sempre meno. In attesa che appaia la stella cometa, che ci porti laggiù. Da Lei che nasce e già corre, veloce, prima, verso il podio più alto nel nostro cuore.

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