CONTROMANO: DAI CAVALIERI DEL RISCHIO AI BANDITI DEL VOLANTE?

RODOLFO INTELISANO

 

No, scusate ma io non ci sto. Questo nuovo modo di correre – e cito una fonte autorevole quale Pino Allievi, firma autorevole del motorismo sportivo su Autosprint – “a uomo, incurante del contatto”, non solo non mi diverte come dice Allievi, ma mi irrita e mi indigna, e ancor più mi indigna la pelosa benevolenza della autorità sportiva tenuta a far rispettare le regole e che invece ha prestato acquiescenza a questo modo di correre fin dall’apparire del fenomeno Verstappen, credo fosse chiaro che è di lui che sto parlando.

Scrive Alberto Sabbatini, sempre da Autosprint che: “la vittoria di Verstappen su Hamilton sancisce una svolta importante in F.1. Anzi un cambiamento davvero epocale. Il trionfo della guida aggressiva su quella classica d’altri tempi. Fatta di duelli in cui però il rivale rispetta l’avversario e gli lascia spazio di manovra. Hamilton è l’ultimo, velocissimo, interprete di questo stile epico. Verstappen, invece rappresenta il nuovo: il “cannibale” del volante che aggredisce a testa bassa e non fa prigionieri. O tutto o niente.” Quindi ha detta del figlio di chi inventò la definizione di “cavalieri del rischio”, questo sarà il nuovo modo di correre per il futuro. Che bellezza! Sono anni che lamento la schizofrenia di chi lamenta la mancanza di sorpassi e poi difende le difese ad oltranza, oltre ogni limite di correttezza.

Avevo meno di vent’anni e Gilles Villeneuve era il mio idolo. Corretto, ma non per questo meno veloce. Era ed è rimasto per me un esempio di lealtà di come metterci sempre l’anima e il cuore in quello che fai. Invece che esempio dà ai ragazzi di oggi uno come Max Verstappen? L’esempio della prevaricazione? Dell’egoismo? Dell’arrivismo, del successo ad ogni costo, calpestando tutto e tutti? Ed è ben significativo che Max Verstapen abbia valanghe di tifosi tra i giovani (leggo i commenti sui social: “vai Max, buttalo fuori e vinci…”. E’ figlio del suo tempo, ma mi si permetta di dire che a me, che ho visto Rindt duellare con Ickx, Regazzoni con Fittipaldi, Lauda con Hunt, questo nuovo modo di correre non piace. Non mi piaceva il modo di correre spesso, non sempre, di Senna, ancora meno mi piaceva il modo di correre di Schumacher, grandissimo ma anche spessissimo scorretto. Max Verstappen è la sublimazione, il risultato finale, il mostro creato e cresciuto in tanti anni di lasseiz fair, degli epigoni Senna e Schumacher.

Se l’eccesso di sicurezza determinerà definitivamente il successo di questo nuovo chiamiamolo “stile”, forse era meglio quando i piloti rischiavano davvero e il rispetto per l’avversario era anche rispetto per l’integrità fisica, propria e dell’altro.
Attendo al varco federazione e commissari nel prossimo campionato: se il comportamento scorretto diventerà la regola (in attacco: io passo se non ti sposti, fuori tutti e due, in difesa: ti chiudo senza preoccuparmi di evitare l’incidente se attacchi all’interno o ti accompagno fuori se sei all’esterno) la Formula Uno perderà un appassionato di lunghissima data. Certi modi di correre vanno bene per giocare alla Play Station, non in pista. Insomma, se dai cavalieri del rischio passeremo con noncuranza ai banditi del volante, la cosa non sarà più di mio interesse e penso anche di tanti altri veri appassionati di vecchia data.

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