FORMULA E, E’ ORA DI INTERVENIRE

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Gara 2 a  si è chiusa con una bandiera rossa che ai più è apparsa inizialmente incomprensibile, sino a quando non si è scoperta la reale causa, ovvero l’incidente occorso ad Alex Lynn, ribaltatosi dopo essere stato mandato a muro da Mitch Evans prima di finire (e rimanere) a ruote all’aria contro le barriere in fondo al rettilineo, un incidente che una regia alquanto carente non ha mandato in onda e che merita a posteriori alcune considerazioni.

Va bene (anzi benissimo) che le vetture di Formula E siano dei modelli di robustezza e sicurezza, ma da parte dell’organizzazione sarebbe necessario intervenire con sanzioni significative verso certe manovre che possono risultare potenzialmente molto pericolose per l’incolumità dei piloti; nello specifico la questione riguarda l’abitudine di buona parte dei piloti di “chiudere” un avversario verso il muro quando questi abbia già iniziato la manovra di sorpasso, ancor più pericolosa considerato come i tracciati di Formula E non abbiano la larghezza di un circuito permanente e siano delimitati da muri.

 

Formula E | Come si è ribaltato Lynn? La dinamica e il video dell’incidente (f1ingenerale.com)

 

 

Una manovra tutt’altro che rara; già solo ad Al Diriyah il venerdì si era visto lo stesso Alex Lynn chiudere contro il muro Sam BIrd, con una manovra meno pericolosa per il solo fatto che si era in frenata e non in accelerazione, ed in quasi tutte le gare si assiste a piloti che cambiano, anche più volte, traiettoria anche quando chi segue ha già guadagnato una posizione utile per superrare.

Nel caso di Mitch Evans andrebbe poi ricordato che il neozelandese è recidivo, in quanto in gara 2 a New York nel 2019 aveva, più o meno allo stesso modo, chiuso all’ultimo giro Lucas Di Grassi contro il muro mentre il brasiliano era in azione di sorpasso, compromettendo la gara di entrambi, che erano in lotta per la  sesta posizione, ed un potenziale secondo posto finale in classifica per Di Grassi.

Nel caso della gara saudita poi, appare dal filmato ancor più evidente come la manovra sia stata volontaria, anche considerando come tutte le altre vetture in corsa mantengano la traiettoria sul loro lato sinistro della pista, mentre solo Evans vada sull’altro lato della pista al solo scopo di chiudere Lynn, che aveva iniziato l’azione di sorpasso.

Va bene lo spettacolo, vanno bene i contatti, va bene l’agonismo, va bene, soprattutto, che Alex Lynn non abbia subito conseguenze, ma da parte di chi di dovere è ora di dare una stretta a certe pessime abitudini, statuendo cosa si possa e cosa non si possa fare in certe situazioni, e sanzionando adeguatamente chi commetta manovre ad elevato tasso di scorrettezza.

C’è, si permetta, una sorta di contraddizione in Formula E nell’applicazione delle regole, laddove da una lato sussiste una fiscalità quasi sovietica di vecchio stampo (sempre nel caso della gara saudita, Vergne è stato penalizzato di 24 secondi, perdendo la 3^ posizione assoluta, per non aver utilizzato il secondo attack mode – ma non esiste una regola stante la quale non se ne può far uso in regime di safety car?), mentre situazioni ben più controverse vengono tollerate quasi fossero la normalità.

Comunque la si voglia leggere, sarà necessario mettere mano ad alcune situazioni e provvedere a porre rimedio a certe “storture” prima che sia la credibilità di questa meravigliosa disciplina a perderci.

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