CONTROMANO: FINALMENTE LECLERC

RODOLFO INTELISANO

 

E venne, finalmente, il giorno di Leclerc a Monaco, finalmente dopo tante delusioni e due pole gettate al vento è arrivata la vittoria più sentita e desiderata, dopo quasi due anni di digiuno e le, per quanto occasionali, vittorie del suo compagno che chissà quanto gli sono pesate: se ogni tanto la Ferrari vinceva, vinceva “l’altro”, non lui. Ma per tornare a vincere sulla pista di casa, forse valeva la pena soffrire. L’altra notizia è che anche la Ferrari c’è e dopo otto Gran Premi tre squadre diverse e quattro piloti diversi sono saliti sul gradino più alto del podio.

Il campionato si era aperto con una Red Bull dominante, ma era apparso subito chiaro a chi sapeva guardare con occhio attento che qualcosa era cambiato, perché se la RB20 vinceva facendo doppietta i distacchi non erano più quelli abissali del noiosissimo 2023. Poi è arrivata l’Australia e tutti giustamente a chiedersi se si fosse trattato di un semplice incidente di percorso o se Sainz avrebbe vinto comunque anche senza il ritiro di Verstappen. Una risposta non c’era e non ci poteva essere, quello che era chiaro invece che anche i dominatori, se messi sotto pressione, potevano sbagliare. Poi sono arrivate altre vittorie di Verstappen ma le difficoltà di Perez, non più immediatamente alle spalle del caposquadra, stavano lì a dimostrare che a quel punto la differenza la stava facendo il pilota più della vettura.

Da Miami il campionato è entrato in un’altra fase ancora: Red Bull non era più imbattibile, neppure se a guidarla era un fuoriclasse, la vittoria di Verstappen a Imola, contrastata fino alla fine, e con tre vetture di tre diverse squadre racchiuse in soli sette secondi diceva che da adesso in poi Max le sue vittorie se le sarebbe dovute sudare e che, a seconda delle piste, anche McLaren e Ferrari avrebbero potuto puntare al bersaglio grosso.

Monaco però ha sparigliato di nuovo le carte in tavola per l’inatteso tonfo, perché non c’è altro modo di definirlo, della Red Bull e pone nuove domande: che succede alla vettura dominante di inizio stagione, come è possibile un crollo simile con Perez diciottesimo e un Verstappen solo sesto peraltro proprio su un circuito dove ancora il pilota può fare maggiormente rispetto ad altri posti la differenza, vedi quello che sono riusciti a fare piloti come Albon e Gasly? Come è stato possibile un crollo simile? Red Bull solo quarta forza e per giunta sempre e solo con Verstappen, perché, se dobbiamo guardare a Perez, va appena meglio della lentissima Stake, Sauber o come la si voglia chiamare.

Le lotte di potere interne possono davvero aver influito così tanto sul rendimento della squadra nel suo complesso? Red Bull ha perso la bussola nella messa a punto? L’apporto di Newey in pista era allora così decisivo nella economia del risultato?
Unico dato certo è che Monaco è un circuito anomalo, troppo particolare per essere in grado di fornire risposte sicure. Aspettiamo le prossime gare e avremo le risposte che attendiamo, chissà, magari il campionato si riapre davvero, magari Norris e Leclerc potranno combattere per il titolo con Verstappen fino alla fine. Mancano 16 gare, praticamente quello che fino a qualche anno fa era un campionato intero, i 31 punti di distacco di Leclerc da Verstappen non sono nulla con così tanti gran premi ancora da disputare, a questo punto sognare non costa nulla, sognare si può.

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