F.1. A Silverstone Hamilton arriva a una pole dal mito

Meno una al mito. Lewis Hamilton segna la 67ª pole della carriera nel GP di casa a Silverstone, la quinta su questa pista al pari di Clark, ma si porta a una sola lunghezza da Michael Schumacher che in carriera ne ha ottenute 68. Un Hamilton macina record e macina polemiche. Dalla mancata esibizione nello show di Londra del mercoledì sera, con tutti i piloti di F.1 sulle strade attorno a Trafalgar, alla pole ottenuta dopo aver ostacolato Grosjean della Haas e che forse, su altra pista e altri commissari, avrebbe avuto una reprimenda più severa.

Nulla di che, anche in Inghilterra sarà lotta Mercedes-Ferrari, visto che i due piloti della rossa, Räikkönen e Vettel, partiranno in seconda e terza posizione. Su una pista difficile, con condizioni meteo particolari (ha piovuto e poi smesso, temperatura fredda e vento forte) la Ferrari dimostra di aver costruito una vettura spettacolare leggermente inferiore alla Mercedes (Bottas quarto ha sostituito il cambio e partirà penalizzato di 5 posti in griglia) ma altamente efficace in corsa col passo gara. Una Ferrari che arriva con Vettel e 20 punti di vantaggio su Hamilton e che gioca a difendersi al meglio senza dimenticare il colpaccio, perché da come viaggia la rossa potrebbe fare il colpaccio sulla pista che nel 1951 vide per la prima volta vincitrice una Ferrari in F.1. E chissà, magari in omaggio alla storia della Ferrari, sul traguardo nelle interviste di rito, Lewis Hamilton ha ringraziato tutti gli spettatori e i tifosi sia in inglese, sia in italiano: «Grazie di cuore a tutti», ha detto. Strano, per uno che di solito deve essere forzato ad aprire bocca.

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