MARA GIANGREGORIO – PAOLO CICCARONE AUTOMOTO.IT
Il Gran Premio di Monaco 2024, ottavo appuntamento stagionale della Formula 1, è stato prematuramente interrotto da una bandiera rossa ancor prima che il primo giro venisse concluso dal pole man, Charles Leclerc. Diversi sono stati i contatti al via, come quello tra Carlos Sainz e la McLaren di Oscar Piastri. Ad aver avuto la peggio è stato il pilota della Scuderia Ferrari che ha avuto una foratura, ma graziato dalla direzione gara in quanto riprenderà esattamente dalla terza posizione di partenza, mentre l’australiano ha riportato danni a fondo. Contatto anche tra le due Alpine con con Esteban Ocon che ha tentato un sorpasso su Pierre Gasly in ingresso del tunnel, danneggiando entrambe le vetture.
La bandiera rossa, però, è stata causata dal brutto incidente tra Sergio Perez, Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen in fondo al gruppo. La Red Bull del messicano è stata toccata dalla Haas di Kevin Magnussen in salita verso la curva del Casino, perdendo completamente il controllo finendo nelle barriere e coinvolgendo anche la vettura di Nico Hulkenberg, rimasto spettatore del contatto. Tutti i piloti hanno lasciato la pista sulle loro gambe, venendo accompagnati a piedi nei rispettivi box. La Direzione Gara ha deciso di non investigare su quanto accaduto giudicandolo solamente incidente di gara.
Intanto in sala stampa è rientrato in buone condizioni il fotografo italiano Bruno Diodato che era insieme a tre colleghi nel punto dove Perez è andato a sbattere. La sua testimonianza: “Ho visto arrivare il gruppo e capito che Perez stava per colpire la barriera. Di istinto, come mi hanno insegnato nelle mie attività professionali, mi sono gettato a terra ed è lì che mi sono ferito le gambe. Ho visto l’esplosione dei pezzi, ho alzato gli occhi al cielo e lì mi sono caduti dentro dei residui di carbonio. Col mio corpo ho protetto gli altri due fotografi, ma ho tenuto gli occhi chiusi e chiesto dell’acqua, non li ho riaperti fino a quando non mi hanno passato una bottiglia e li ho lavati. Mi hanno portato in ospedale per controlli, era tutto ok e ho voluto tornare subito in pista. Una volta che non vince una Red Bull volevo esserci a tutti i costi e se il sacrificio è servito, felice di averlo fatto”. Con qualche cerotto sulle gambe e lo spavento, restano le immagini: “ho fatto tutta la sequenza, per cui…”