F.1 GP BAHRAIN Vasseur e i problemi da risolvere per una Ferrari lenta e fragile

TESTO E FOTO DI PAOLO CICCARONE

SAKHIR – Era importante partire per capire a che punto si è. E la Ferrari adesso lo sa molto bene. Non c’è ancora l’affidabilità, visto il ritiro di Leclerc, che stupisce dopo i vari test in cui sembrava andare tutto bene. Non c’è il passo in qualifica, visto i 3 decimi dalla Red Bull e la rinuncia all’ultimo tentativo, nella speranza che un treno di gomme nuove servisse in gara. E non c’è il passo corsa, come si è visto nei distacchi e nella situazione in cui il primo pit stop di Leclerc è avvenuto al 14.giro mentre la prima Red Bull, Verstappen, si è fermato il giro dopo ma Perez 4 giri dopo.

FERRARI MANGIA GOMME

Ovvero, con una macchina la Red Bull ha curato Leclerc, con l’altra ha fatto la propria strategia. In quel momento, della prima sosta, Leclerc aveva già accumulato una decina di secondi di distacco, nonostante un treno di gomme morbide più fresche che avrebbero garantito, sulla carta, 5 secondi di margine. Che non c’è stato. Quindi, i problemi della passata stagione, fragilità dei motori, macchina mangia gomme, si sono presentati identici alla prima corsa dell’anno.

FERRARI FRAGILE E LENTA

E calcolando che la parola d’ordine di Binotto era “abbiamo sospeso lo sviluppo a giugno per concentrarci sul prossimo anno, quello della vittoria” appare chiaro che era una fesseria politica più che una realtà. Peccato non ci sia più lui al timone, perché sarebbe stata la persona giusta per dare spiegazioni che invece dovrà dare Vasseur, che si è fatto carico della gestione della squadra. Adesso, fosse andato tutto bene il manager francese avrebbe potuto dire che c’era il suo tocco.

STRATEGIA OK MA MACCHINA LENTA

E’ andata male per cui è ancora nella bambagia visto che in 40 giorni non avrebbe potuto fare niente di più che lasciare a casa qualche dipendente e spostarne altri. Ammesso che la decisione sia stata sua e non abbia invece obbedito a degli ordini superiori. Poco male, adesso si sa cosa manca, si spera che si possa lavorare per recuperare. Perché da quello che si è visto in Bahrain, la SF23 è molto sensibile al vento laterale, ha una finestra di utilizzo ristretta e fuori da quella fascia di regolazioni soffre di sottosterzo o sovrasterzo, per cui diventa difficile capire in che direzione andare. O si trova il modo di ampliare lo spettro delle regolazioni in cui la macchina è veloce, oppure si dovrà combattere tutto l’anno con questi problemi.

Di sicuro in Bahrain hanno funzionato le strategie e i pit stop (almeno questo) ma chi diceva che la macchina era stata fatta per Sainz invece che per Leclerc, ha detto una fesseria, visto che Sainz è sempre stato dietro al monegasco. Se la macchina ha sottosterzo in ingresso e sovra in uscita, non è fatta per Sainz, è fatta male. Che è cosa diversa. La rossa ha mostrato velocità di punta superiori rispetto a 12 mesi prima. Dai 318 si è passati a 330. Solo che l’anno scorso aveva vinto, quest’anno ha preso la paga. Come dire che manca del carico aerodinamico in più, che aiuterebbe a non mangiare le gomme. Se poi guardiamo alla Red Bull, con i suoi 30 punti aerodinamici in meno e un assetto meccanico in cui rollio e beccheggio sono perfetti e un bilanciamento aerodinamico altrettanto indovinato, si vede come il lavoro a Maranello non manchi.

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