GP Messico, la scaramanzia del padre di Perez e il resto…

 

Papà Perez scaramantico, fuori dal box

 

Il padre di Sergio Perez è un supertifoso del figlio, ma quando era nei box ad alcune gare, le prestazioni di Sergio sono state un disastro oppure è stato coinvolto in qualche incidente. Per ovviare alla cosa, il padre di Perez durante le prove sta fuori dal box, seduto distante e lontano dagli schermi della TV per non vedere cosa succede. Pare che funzioni visto che finora è andato meglio…

 

In altitudine il consumo non ci guadagna

 

Città del Messico sorge a circa 2400 metri di altitudine, è in una conca che in passato era la bocca di un enorme vulcano sulle cui sponde è sorta la città attuale, l’autodromo fa parte di questo comprensorio e pertanto oltre alla rarefazione dell’aria, che comporta un aumento dell’incidenza del carico aerodinamico (infatti l’efficienza è dell’80 per cento rispetto al livello del mare) ha anche dei risvolti sui consumi. Con l’era dei motori ibridi la F.1 aveva vantato rapporti impensabili per auto da corsa con 900 cv, i valori visti in questa tornata dicono che per 1 giro di pista (4300 metri circa) il consumo è di 1,4 kg al giro, ovvero siamo su 1,8 litri a giro, cioè siamo sui 2,4 km al litro. Non male direte voi, visto che in passato i valori, con gli aspirati, erano maggiori. Ad esempio in Canada (pista pesante per i consumi) si viaggiava su 1,2 massimo 1,5 km al litro e confrontando con i 2,8-3 di oggi la differenza è enorme. Ma a Città del Messico c’è una piccola inversione di tendenza, infatti i 2,4 km al litro sono un po’ alti per la formula consumo, segno che quando vai a cercare la potenza (non solo elettrica ma anche meccanica) il rapporto fra la benzina consumata e la potenza erogata torna a farsi sentire.

 

Ricciardo tifoso di…lucha libre

 

Sul casco di Ricciardo è spuntata la maschera della morte coi colori allegorici tipici dei lottatori di lucha libre, ovvero il wrestling come lo chiamano in Messico. Lo sport, o meglio lo show, è molto conosciuto e gli atleti dei veri eroi. Complice la vicinanza con le celebrazioni dei morti (2 novembre) e la notte di ognissanti (halloween…) il GP è diventato un modo per esorcizzare le paure e lo si fa con le maschere dei lottatori, che per inciso sono state regalate anche alla stampa presente a Mexico City.

 

Jo Ramirez da star a…semidisoccupato

 

Jo Ramirez è una icona dell’automobilismo messicano, era partito come meccanico dei fratelli Rodriguez alla Ferrari, poi ha lavorato alla McLaren ai tempi di Senna, ha contribuito a portare in F.1 Perez ed Esteban, ha dato un supporto all’organizzazione della gara. Una rivista locale gli aveva chiesto la rubrica settimanale sulla F.1 e il buon Jo si era prestato di buon grado, tanto che aveva avuto anche successo. Per ogni articolo gli pagavano 600 euro, moltiplicato per 4 numeri al mese faceva una bella entrata extra per il simpatico Jo. Purtroppo la crisi ha dato una mano: prima non lo hanno più pagato (e vanta dei crediti) poi hanno ridotto gli importi a cifre misere. Sembra quasi di essere in Italia…

 

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