GP Austria, Marchionne: «La Ferrari conta solo quando vince»

“Più vinciamo, più confermiamo la nostra importanza. Ne avevo parlato già lo scorso anno con Binotto e Arrivabene: la Ferrari vale solo quando vince, quando perdiamo la storia non ha valore. L’idea di poter continuare lo sviluppo tecnico della scuderia è fuori discussione; il futuro dipende da quello che succede in pista»: parla chiaro il presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, arrivato in Austria anche e soprattutto per parlare del futuro della Formula 1 con i nuovi vertici.

 

Il rapporto con Liberty Media come procede?

«Li ho visti questa mattina; uno dei motivi per cui sono venuto in Austria è proprio discutere con loro del futuro della Formula 1. Abbiamo le idee chiare su come lavorare e abbiamo tempo per farlo. Sono stato molto chiaro: se riuscissimo a condividere il futuro lo faremmo; se non ci interessa ne parleremo nel 2020».

 

È contento di Kimi Raikkonen?

«Voglio un grandissimo bene a Kimi, ma deve lavorare ancora. È un bravo ragazzo, ma deve impegnarsi. La cosa importante è proteggere la possibilità di vincere il campionato costruttori. Quello è il titolo che conta, non quello piloti: è il riconoscimento alla scuderia per eccellenza».  

 

La parola mondiale non è più un tabu, quindi?

«Credo che non lo sia. Siamo pronti a giocarcela».

 

Rispetto allo scorso anno la Mercedes vi teme, stanno attenti a quello che fate…

«E noi siamo molto attenti a quello che hanno fatto e che continuano a fare. Sono bravi anche loro, rispetto tutti quanti».

 

 Si è parlato del caso Sassi, non più responsabile della power unit. Cosa è successo?

«La gente dimentica le origini di Sassi nella parte GT della Ferrari; lui proveniva da lì quando è arrivato in Formula 1. Questo cambiamento è una naturale evoluzione del suo percorso lavorativo. L’abbiamo fatto con Cardile, capiterà ad altri. La Ferrari è un’azienda. Ci sono talenti in ogni divisione della Ferrari; continueremo a spostarli secondo le necessità in futuro, quindi non stupitevi se accadrà ancora in futuro». 

 

Cosa dice di quanto successo tra Vettel e Hamilton?

«A prescidere dalla mia opinione, la FIA ha preso la sua decisione, e non c’è bisogno di tornare sull’argomento. Dobbiamo lasciarci quanto successo alle spalle. Penso che Sebastian debba adeguarsi a quanto stabilito, e voltare pagina. Sebastian, in ogni caso, non è l’unico ad aver perso punti, se guardiamo la classifica dei colpevoli è lunga così quindi non è il solo. Ho parlato con Todt che mi ha detto che il caso è chiuso». 

 

Per il prossimo anno avete già accordi con i piloti? State pensando ad un’estensione di un anno del contratto di Vettel?

«Ci sono diverse opzioni sul piatto. Dobbiamo continuare a parlare con Kimi; per quanto riguarda Seb, gli ho chiaramente detto che se volesse restare ci sarebbe posto per lui».

 

Ci potrebbe essere spazio per Alonso o Verstappen in Ferrari?

«Alonso può anche aver mostrato il desiderio di tornare ma non ha trovato da parte nostra il giusto responso. Non siamo interessati. Per quanto riguarda Verstappen non abbiamo firmato assolutamente niente».

 

Cosa pensa della SF70H, invece?

«La macchina è competitiva, siamo piuttosto contenti dello sviluppo finora. Il cammino è appena cominciato, e il lavoro fino a Monza è complesso. Vedremo come andrà».

 

Nella riunione dei motoristi si è parlato del doppio turbo al posto del secondo motore elettrico, scongiurando la logica dell’ibrido perseguita dai grandi costruttori…

«Io credo che pensare ad una power unit che vada a negare lo sviluppo tecnico dell’industria è una stupidaggine. O si segue la strada del settore oppure dobbiamo stare lontani. Il V12 aspirato, l’addio alla parte ibrida sono cose vecchie, già viste. Andiamo avanti». 

 

Berger vorrebbe vedere l’Alfa Romeo nel DTM. Che ne pensa?

«Mi ha scritto direttamente per ricordarmelo (ride, ndr). Vedremo, faccia guadagnare due lire all’Alfa e vediamo». 

 

Berlusconi l’ha candidato in politica, cosa ci dice?

“Ma nemmeno per sogno, non ci penso neanche la notte, per l’amor di Dio… Berlusconi è un grande ha saputo creare scompiglio ma io non ci penso neanche lontanamente!”.

 

Condividi su: