FORMULA 1/LA FERRARI DIETRO LA RETE

Sogni e passione di un tifoso della rossa

 

Non so cosa spinga una persona a svegliarsi alle quattro del mattino, fare due ore di macchina per andare a vedere girare su un circuito un’altra macchina. Ma quando si tratta della Rossa di Maranello… Ed eccoci quindi in autostrada, buio totale, solo, con gli amici camionisti che già faticano, gente dai nervi d’acciaio e cuore grande…
Si cominciano ad avvertire i contorni dell’orizzonte quando attraverso il Po, preso da mille pensieri e mille emozioni, ricordando antiche presentazioni, e poi quelle con Schumi, che riuscii a vedere dal vivo grazie a qualche caro amico… Il Campionissimo citava sempre, tra le sue prime parole, primi i suoi tifosi, a cui teneva tantissimo. Noi non smetteremo mai di volergli bene.

Stavo ricordando, non senza commozione, al ritorno alla vittoria ad Hockenheim 94 con Gerhard Berger e la fantastica 412 T, quando, improvvisamente, Modena Nord. Sono quasi le sette, dovrei riuscire a prendere un bel posticino per me…
Maranello: i Ragazzi della Scuderia stanno entrando al lavoro. Arrivo al cancellone di Via Marsala: evviva! Non c’è ancora nessuno! Piazzo la macchina in pole, provo la posizione della scaletta… Tutto perfetto, tutto pronto. Sono le 7.20…
Vado a fare un giro a piedi, in paese, nel paese. Incontro l’addetta ai social, sì, proprio lei, che mi saluta timidamente. Ricambio con freddezza e proseguo.
Altra musica quando, da un auto, scende il mitico Ettore Giovannelli della Rai, un appassionato vero e professionista esemplare. Scambio di saluti e gli faccio tanti complimenti. Facciamo colazione e torno in posizione. Ancora nessuno.
Solo alle 8.30 arrivano i primi tifosi fotografi, armati anche loro di scalette e teleobiettivi professionali. Fa freddino, ma l’ambiente comincia a riscaldarsi. Rischiamo l’incendio quando un abitante del condominio attiguo invita chi aveva posizionato male le auto e le scalette nel cortile ad uscire, altrimenti chiama la forza pubblica. Ci rimettiamo un po’ in ordine e torna la calma… Anzi, un tifoso adesca addirittura una signora che esce dal condominio e, con una tonnellata di faccia tosta le chiede se avesse il terrazzo vista pista e se vi potesse accedere
!

Verso le nove e mezza arrivano le prime avanguardie dei Ferraristi Toscani, scalette d’ordinanza una simpatia straripante… Si fa amicizia e comincia la sarabanda dei ricordi: c’eri quella volta a Imola? E quell’altro a Monza? Cavoli, mi dico, c’ero dappertutto! Son proprio vecchio! Meno male che verso le dieci arriva un signore sulla settantina che inizia a ricordare di quando costruirono Fiorano e dei suoi avvistamenti di Enzo Ferrari…
Presentano la nuova Rossa su internet: a prima vista non sembra granché. Ma dai piccoli schermi dei cellulari è difficile capire…
Si posizionano i pompieri, l’emozione sale, arriva altra gente, che comincia a strappare l’odioso telo nero che copre la vista della pista in brandelli. Lo fanno a mani nude, incuranti del nylon tagliente. Smettono appena in tempo per evitare noie con le guardie di FCA, che ci raccomandano di fare i bravi e non entrare in pista. Ma per chi ci hanno preso? Ultrà di altri sport?
Si avvicina il momento, qualcuno si commuove, ci sono tanti ragazzi giovani nelle ultime file che tentano di allungare le asticelle per i selfie verso il cancello del paradiso…
Arrivano altre guardie di FCA che ci impongono di non appoggiarci alla parte superiore del cancello: manca poco che ci scappi il vaffa… non detto ma pensato da tutti. E questi vogliono il tifo della gente e poi ci trattano così?

Altri cinque, dieci minuti, i Ferraristi Toscani, ora al completo, alzano il tono della parlata, in preda ad emozione sempre più forte…
Finalmente il suono: sommesso ma inconfondibile della accensione: 11.20. Installation lap della SF70H. Scappa una lacrima. Il cuore fuori controllo. Arriva, scalata di marce al tornantino. Colpisce il Rosso vivido, chiaro, colpisce la leggerezza, quasi la dolcezza con cui Kimi la riaccompagna al box. Altri quindici minuti: torna in pista. La guardiamo meglio: “Hai visto le fiancate?” “E le alette sulla pinna?” “E l’ala dietro?” “É stupenda!”… Sì, è proprio bella la nostra nuova Rossa. In pochissimo tempo il coro è unanime: siamo già tutti innamorati di lei. Ma più probabilmente lo eravamo già prima di arrivare qui. O magari lo siamo sempre stati…

“Hai mangiato?” mi chiede qualcuno. “No.” Faccio un rapido conto e scopro che sono da sei ore in cima alla scaletta e forse conviene che mi sgranchisca un po’ le gambe.
Inizia a piovigginare, chissà se girerà Seb. Gocciole leggere e silenzio. Fino verso le sedici: ecco, di nuovo, l’accensione. Ecco Seb, con le Pirelli azzurre. Ancora più leggero, ancora più dolce di Kimi. Con il Rosso vivido che più fa scuro e più risalta, rendendo la nostra amatissima ancora più splendente, ancora più bella.
Ne godiamo i giri, sul viscido. Siamo tutti certi che una creatura così bella non potrà che darci grandissime soddisfazioni. Cominciamo a sognare, tutti insieme. O forse non abbiamo mai smesso. GRAZIE ai RAGAZZI della GES che ce l’hanno regalata, GRAZIE per questo ennesimo Sogno! FORZA SF70H! Quest’anno tocca a noi!

 

 

 

 

 

 

 

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