F1, Jackie Stewart: Alonso il pilota più completo, Prost il top

 

Domenica 11 giugno ha compiuto 78 anni. Fatti di successi, di titoli mondiali, ma anche di sofferenze familiari. Jackie Stewart, tre volte campione del mondo di F.1, è uno dei campioni che si è distinto per aver sempre messo l’intelligenza davanti all’istinto. E oggi, dall’alto della sua esperienza, può essere un valido interlocutore, perché sa coniugare i fatti dello sport con la realtà della vita reale. Un figlio che ha lottato (e vinto) col cancro, una moglie adorata che soffre di una malattia degenerativa, per la quale Stewart lotta cercando fondi per la ricerca sfruttando la sua posizione di testimonial di marchi internazionali come Rolex o Heineken, i cui spot pubblicitari circolano anche sulle nostre televisioni. 

Ma alla fine la sua passione resta la F.1 e quindi a chi chiedere un parere su chi è il miglior pilota della F.1 attuale e di ieri? “I nomi di oggi sono quelli conosciuti, direi Vettel, Hamilton, Verstappen, Ricciardo e Alonso che, senza dubbio, per me è quello che a fine giornata mostra di essere il più completo. Per arrivare in F.1, dalle categorie minori, devi mostrare talento e non c’è dubbio che tutti i piloti presenti lo abbiano. Ma il talento è un dono di Dio, poi in F.1 lo devi plasmare aggiungendo altro. Devi abbinare delle doti che il solo talento non comporta. Saper gestire questa abilità nella guida diventa fondamentale, ma per farlo devi cambiare completamente l’attitudine mentale, devi smetterla di andare oltre il limite, devi smetterla di gestire tutto in quel modo”.

Quindi non le piacciono i piloti che spingono troppo? “Secondo me l’esempio migliore è Alain Prost, per me era meglio di Senna, e devo dire che Prost era un pilota molto più bravo di me. Ayrton era senza dubbio un campionissimo, ma Alain aveva qualcosa di più. E faccio un esempio: se guardate le immagini del camera car dei piloti di ieri e di oggi, guardate come muovono le mani sul volante. Se la macchina ha dei problemi, guardate come la correggono e compensano le carenze. E poi ascoltate le conversazioni radio su cosa dicono ai loro ingegneri, a volte credo che dovrebbero prendere del valium per darsi una calmata, tanto sono concitati e al limite nello spiegare e capire cosa è successo”.

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