F1, GP Singapore 2017: Ferrari, qualcosa non torna

Va bene che è solo il primo giorno di prove, va bene che qualcuno fa esperimenti e gioca a carte coperte, ma vedere le Ferrari arrancare dietro a Red Bull e pure Mercedes, qualche dubbio lo fa venire. Certo, nel primo turno Vettel era secondo dietro a Ricciardo, con un decimo di distacco, ma poi nel secondo turno mentre gli altri sono andati avanti e hanno migliorato, le due rosse sono rimaste lì: Raikkonen nono a 1 secondo e 9, Vettel undicesimo a 2 secondi e 2 dal solito Ricciardo che con Verstappen in scia sta dimostrando che a Singapore la Red Bull se la può giocare almeno per il podio visto che le Mercedes di Hamilton e Bottas, terza e quarta, paiono soffrire il tracciato.

 

Qualcosa non torna, Raikkonen dice che è il solito venerdì e quindi poco da aggiungere, Vettel che ha lavorato per la gara e quindi non ha tirato al massimo. Sarà vero? Sabato in qualifica si vedrà qualcosa di vero o veritiero e quindi capire se davvero la Red Bull potrà vincere o se la Mercedes è davvero in crisi: “Non siamo riusciti a trovare un assetto decente – ha detto Toto Wolff – e i tempi non mi dicono molto, conta la sostanza e secondo me Red Bull va forte davvero noi siamo lì in sofferenza perché credo che la Ferrari sia meglio di noi”. E quindi torniamo a capo: cosa è successo davvero in pista? Come a Monza sul bagnato (e forse in misura maggiore) si è visto che le gomme Pirelli se non vanno in temperatura accusano un calo di prestazioni. Anzi, più che calo di efficienza diciamo che se non vengono usate nel range ideale, si perde tempo per strada. Quindi Red Bull ha fatto funzionare al meglio le gomme perché aveva il carico aerodinamico giusto, cosa che non aveva la Mercedes (e la macchina era sbilanciata) e che forse nemmeno la Ferrari nel pomeriggio quando ha provato a centrare alcune cosucce.

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