F1, GP Monza: la regione si tira indietro e non paga?

E’ una voce che circola da un po’ di tempo e quando si cerca di approfondirla ci sono risposte imbarazzate e mezze ammissioni. Vi riportiamo quello che abbiamo scoperto e sentito sperando di avere chiarezza dalle parti in causa. Lo scorso 30 aprile sarebbe (usiamo il condizionale anche se ce lo danno per certo) scaduto il termine per pagare le quote per il prossimo GP d’Italia. Il governo ha mantenuto gli impegni previsti con l’ACI mentre la Regione Lombardia non avrebbe pagato la quota al consorzio del parco, di cui 5 milioni sarebbero dovuto finire nella organizzazione del gran premio d’Italia. Ebbene, a questo punto a Monza avrebbero ricevuto anche una conferma che la Regione Lombardia si sarebbe defilata dalla gestione della SIAS, la società che cura l’impianto, e che non ci sarebbe stato nessun ingresso nel CDA della stessa, i motivi sono da ricercare nella emergenza immigrati, nel referendum per l’autonomia e dal fatto che Maroni vorrebbe ricandidarsi alla presidenza alle elezioni del 2018.

 

Con varie priorità, finanziamenti dei progetti vari (acquisto treni, contributi alla sanità e altro ancora) dare soldi all’autodromo sarebbe fuori luogo in vista di una battaglia politica. Il problema è che la partecipazione della Regione era stata vantata proprio dallo stesso Maroni un anno fa con tanto di proclami, foto ricordo con Ecclestone e tutto il repertorio che accompagna le firme ufficiali. A precisa domanda il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, sostiene che “Non ci risultano variazioni in corso agli accordi già presi” e quindi conferma che tutto fila liscio. Dalla Regione Lombardia il vice presidente Garavaglia assicura: “Tutte sciocchezze, manterremo fede agli impegni“. E qui si apre il primo dubbio: come manterremo fede se la scadenza era il 30 aprile, l’impegno doveva già essere confermato o no? Da parte ACI Milano silenzi imbarazzati e qualche mezza ammissione da parte dei dirigenti a Milano: “Non credo che vedremo un soldo noi, anzi non li vedrà nemmeno il consorzio, speriamo in Allevi”.

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