CONTROVENTO/Il culo prestato a…Vettel

 Sebastian Vettel, foto Sun.com

 

 

La Ferrari ultimamente ci ha abituato a alti e bassi anche durante il week end e le varie sessioni. A Monza il breakdown pareva irreversibile, ma come abbiamo scritto nelle settimane successive Singapore era uno di quei circuiti dove gli uomini di Maranello potevano fare inversione di tendenza. Venerdì non sembrava che le cose andassero bene, e devo dire la cosa un po’ mi aveva sorpreso. La vettura mi sembrava adatta e favorita. Tuttavia basta poco per andare fuori strada (in senso tecnico intendo) e Monza qualche tossina poteva averla lasciata.

 

Il “pacchetto” tecnico degli uomini di Binotto, forse qualche incertezza se la ritrova ancora, e quindi è necessario praticare iniezioni di fiducia. Come fare ? La Formula 1 moderna è abbondantemente supportata dai software si simulazione. Quello che noi  vecchietti facevamo nella corsia box, con un po’ di stregoneria, un po’ di tecnica e molto … culo (bottom ha detto Niki Lauda nell’intervista Rai di oggi) del pilota ti facevano fare l’amore con la fisica e la dinamica del veicolo. Faccio un esempio. C’era un tecnico in Formula 3, Paolo Guerci che è quasi quarant’anni che pratica religiosamente la gestione della pressione dei pneumatici con una dedizione maniacale.

 

Buona parte del successo dei suoi piloti si fonda su una corretta gestione in prova ed in gara di questo aspetto della messa a punto. Allora sembrava una cosa esotica. Oggi la pressione dei pneumatici è un pilastro fondamentale della messa a punto e della funzionalità e della costanza di prestazione di uno pneumatico durante lo stint in gara. E se uno come Luigi Mazzola scrive che a Monza forse il sabato le Ferrari sono andate male la ragione sta proprio in questo dettaglio.

 

Tornando a noi, la resurrezione della Ferrari di oggi sembra sia da far risalire ad un’ottima attività di simulazione messa in atto a Maranello tra venerdì e sabato. Posso immaginare che notte deve essere stata. E gli autori principali, oltre al team di “simulatori” che hanno attuato le varie configurazioni da testare sono stati Leclerc a prestare fisicamente il suddetto “culo” nel simulatore a Fiorano e Giovinazzi a colloquiare anche lui con il team nel garage di Singapore. Ormai i mezzi che l’informatica mette a disposizione sono potentissimi, ma non è che vengono sfornati così dalle società che li producono. L’attività di messa a punto del software e del simulatore è estremamente complessa e gravosa, e dunque merito della Ferrari di aver sviluppato un tool che si è rivelato estremamente affidabile e preciso.

 

Oggi si riesce così a testare un numero notevole di assetti e di valutare quale direzione è la più produttiva ai fini della prestazione. La cosa che mi consola è che oggi come ieri è la componente umana che conta. O meglio è il … culo di Leclerc e Giovinazzi che hanno fatto il resto a beneficio di Seb Vettel.. A bien tot !

 

Giorgio Stirano

 

 

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