F.1 GP AUSTRALIA Doppietta Ferrari ricordando il debutto a Fiorano della SF24 senza emozione

DI GIUSEPPE MAGNI

Lei. Quando l’abbiamo vista la prima volta, a Fiorano, durante i 200 chilometri del filming day, non abbiamo strabuzzato gli occhi, né ci siamo stracciati le vesti. Non aveva, non ha le forme della vamp, della tipa sexy che ti fa cadere innamorato secco. Non aveva, non ha alcun particolare esteriore che poteva farci gridare alla genialiata. Fiancate un po’ tipo Red Bull e un po’ no. Musetto normale, cupolino copri power unit standard, quasi anonimo, perfino la colorazione, niente di trascendentale, quasi un po’ dimessa, un po’ così.

Insomma, non è scattato alcun colpo di fulmine, almeno durante i primi giri. Poi, con l’andar della mattinata, abbiamo notato che Carlos, il primo a portarla in pista, andava sempre più premendo sul gas, entrando nella chicane prima del tornantino bello deciso. E lei che lo assecondava docile, senza una sbavatura, una benché piccola correzione, uno scarto, un accenno di sottosterzo, niente di niente. Nemmeno in uscita dal tornantino, in piena trazione, nessun movimento strano, nessun sovrasterzo, nessuna sorpresa.

Inanellava giri sempre più veloci e lei, lì, sempre bella precisa, decisa, lineare e sincera. E allora qualcosa è cominciato a muoversi, ad illuminare i nostri occhi, ad insinuarsi nel nostro cuore. Non sarà una gnocca strepitosa, ci dicevamo, ma è una tipa di cui ci si può fidare, una brava ragazza, di quelle pulite, di quelle sincere, di quelle toste, di quelle a cui ci si può affidare, quelle di cui, al di là del fuoco fatuo dell’attrazione fisica, ci si può, col tempo, profondamente innamorare.

Lui. Non ha la guida arrembante ed appariscente di quelli che ti strappano dal seggiolino, quando sei in tribuna. Non è un grandissimo qualificatore e tende a non esagerare nella guida. Mai visto strapazzare una monoposto o compiere manovre azzardate. Non ama troppo il corpo a corpo, non è per niente incline allo spettacolo fine a sé stesso. Un tipo normale, uno smooth operator, come lo chiamano. È uno che però si butta nel lavoro come pochi altri, spinto da un padre che lo ha educato alla dedizione e alla fatica. Studia e ristudia le telemetrie, i comportamenti della macchina, come è fatta, come potrebbe adattarla alla sua guida. È uno che non molla, che ci dà dentro, è anche uno molto intelligente e molto sensibile.

Lei e lui. Due tipi normali, non da mandare in tilt i rotocalchi e neppure instagram, niente di tutto ciò che vada di moda oggi. Si sono trovati, si sono guardati, si sono piaciuti. Due tipi per certi versi uguali, sinceri e puliti, precisi e gran lavoratori. Lui non strapazza lei e lei non strapazza le gomme. E vanno veloci, più veloci, sempre più veloci. Due settimane fa lui si è dovuto fermare per un problema di salute. Lei si è coccolata un ragazzino, facendogli fare un figurone, ma questa settimana si sono ritrovati. Due tipi normali, onesti e sinceri, niente di che. Sì sono presi talmente tanto che si sono messi a volare, già dal venerdì. Si vedeva che lei era contenta di averlo ritrovato, si percepiva che lui era preso davvero, che ci stava prendendo davvero gusto.

E questi due qua, tipi normali, senza grilli per la testa, né forme o comportamenti da star, questa mattina si sono involati, sono convolati, si sono definitivamente fidanzati, dandoci una gioia profonda, intensa, sicuramente non un fuoco fatuo, ma un legame forte, sincero, fatto di valori solidi, niente frivolezze, ma tutta sostanza. È sbocciato un grande amore, di quelli belli, di quelli di una volta, nemmeno un po’ complicato, ma veloce, velocissimo, quanto concreto e rassicurante.

Non c’era, non c’è bisogno della vamp, per poter veramente sognare. E nemmeno di Brad Pitt. Basta essere sé stessi, come questi due qua, guardarsi negli occhi e dirsi: sì, ce la possiamo fare, possiamo far vedere anche noi chi siamo, che ci siamo, che possiamo.

Brava SF-24. Bravo Carlos Sainz. Continuate così, a scaldarci il cuore. Continuate così, a cullarci dolci, nel vostro piccolo, grande amore.

 

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