DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT
In un’intervista esclusiva il CEO di Renault, Luca De Meo, analizza la presenza del brand nel mondo dello sport per la progettazione di veicoli stradali
ENSTONE – Alpine rilancia e raddoppia. La Casa francese ha presentato le armi per la stagione 2024 in cui sarà presente in due categorie: F.1 con i piloti Ocon e Gasly e nel WEC con l’Alpine che va a sfidare i rivali nel campionato endurance dove sono presenti i principali costruttori mondiali. Una doppia presentazione con un cuore pulsante made in Italy. Non è un segreto che il CEO di Renault Luca De Meo sia un grosso appassionato di corse, come dimostra il passato nel gruppo Fiat con l’abbinata con Valentino Rossi nella MotoGP o il lancio di brand come Cupra e il rilancio di Abarth, tanto per far capire di che pasta è fatto l’uomo.
Adesso col progetto Alpine lancia la sfida nello sport, tenendo però un occhio alle vetture di tutti i giorni come da visione pragmatica e apre uno sguardo sul futuro: “Le corse col marchio Alpine sono innanzitutto un biglietto da visita internazionale – dice – la F.1 ha una copertura mondiale ed è seguita negli USA, Cina, Europa e ha dato visibilità al nostro marchio, tanto che con la A110 abbiamo incrementato i volumi eppure siamo presenti da 7 anni con un solo modello. Siamo ovviamente una piccola nicchia ma che nel tempo vedrà aggiungersi altri modelli. Lo sport per noi è un laboratorio di ricerca in chiave stradale. Non è un mistero che dalle corse si imparano tante cose, fra cui due essenziali: l’aerodinamica e per le vetture elettriche, che hanno un peso maggiore, diventa essenziale affinare la parte aerodinamica per ridurre la resistenza all’avanzamento. E poi le batterie e la parte elettrica, una ricerca nello sport che consente di avere maggiori batterie con maggiore autonomia, minor peso e ingombri ridotti, quindi un laboratorio dove si sviluppano idee e soluzioni in tempi brevi. E questo spiega perché, anche con Dacia alla Dakar, il gruppo ha investito nello sport”.