CONTROMANO I numeri 2 vincenti? No e vi spiego perché contesto l’ipotesi

DI RODOLFO INTELISANO 

Sainz e Leclerc sarà un duello rusticano la stagione 2024?

Sulla questione dei n. 2 vincenti. A proposito dell’articolo “La rivincita dei numeri due, CLICCA QUI quando a vincere è il pilota più lento”, pubblicato da RMC Motori, senza intenti polemici, ma solo per esprimere un diverso punto di vista, altrimenti questa rubrica non avrebbe motivo di chiamarsi “contromano”, credo che molti degli esempi fatti per validare la teoria dei numeri due vincenti a discapito dei numero uno designati siano un po’ tirati per i capelli e non rispondenti al vero.

Cominciamo dall’esempio Lauda e Regazzoni rispetto al quale si afferma che Regazzoni “era certamente più veloce di Lauda”, ma a parte le 9 pole a 1 (peraltro dubbia) di Regazzoni nel 74, anche in gara, per tutta la stagione, Lauda fu più veloce: a parte L’Argentina, e il Brasile, dove peraltro Lauda si ritirò molto presto, in Sud Africa, in Spagna, in Svezia, in Olanda, in Francia, in Gran Bretagna, in Italia, in Canada, anche in gara Lauda era costantemente davanti perché più veloce e a Monaco Regazzoni finì in testa coda alla Rascasse proprio perché pressato da un Lauda più veloce (lasciamo perdere le strategie di squadra che esulano dal nostro discorso).

I confronti in qualifica poi sono impietosi per Clay: 13 a 2 a favore di Lauda. Ma anche nel 73 in BRM, non è affatto vero come si dice nell’articolo che Regazzoni “bastonava regolarmente” Lauda. Sono andata riguardarmi le qualifiche di allora, ebbene i confronti diretti sono stati 13 (1 gara saltata da Lauda e una da Regazzoni). Il bilancio è di 8 a 5 a favore di Clay, battuto ma non proprio regolarmente bastonato Niki, ma soprattutto nella seconda parte della stagione Lauda cresce e nelle 5 gare dove sono presenti entrambi il bilancio è di 4 a 1 favore di Lauda. L’esplosione del suo talento ci sarà come abbiamo visto nel 74 e nel 75 sarà prima guida indiscussa.

Quindi si, da seconda guida a numero uno, ma non certo perché più lento, anzi. Per gli altri esempi va detto che in tutti questi casi non c’è un numero uno e un numero due designato ma i due piloti partono alla pari e la differenza la fanno le prestazioni. Vediamo questi confronti che vengono citati nel pezzo contestato. Quanto al confronto Prost vs Rosberg, pilota a mio avviso, sempre sopravvalutato dalla stampa specializzata, il risultato è alquanto impietoso per Rosberg anche in questo caso con Prost più veloce in qualifica 12 volte su 16, tanto che a fine stagione Rosberg, qui si bastonato da Prost, dirà basta.

L’affermazione Rosberg più veloce di Prost è quindi smentita chiaramente dai numeri, perché la verità è che il Prost giovane era un pilota velocissimo (e il Lauda del 1984 ne saprà qualcosa) e solo con l’arrivo di Senna troverà qualcuno più veloce di lui. Quanto a piloti sottovalutati o sopravvalutati dalla stampa, non penso affatto che Damon Hill fosse più lento di Jacques Villeneuve, così come un sopravvalutato Frentzen, nel momento in cui ha in mano una macchina vincente è battuto da Jacques Villeneuve, ma non è certo più veloce di Jacques.

Vediamo anche qui allora i confronti: nel 1996 i confronti dicono 13 a 3 in qualifica per Damon Hill…davvero più lento di Jacques Villeneuve? Non si direbbe proprio! Confronto Villeneuve vs Frentzen: Anche qui, dopo 17 gare i risultati delle qualifiche dicono 13 a 4 per Jacques Villeneuve, Frentzen si salva in parte per sei giri più veloci in gara, ma in ogni caso dire che era più veloce di Jacques appare un tantino azzardato. Quanto poi al richiamo al Irvine del 99 si dimentica un dettaglio fondamentale e cioè che Schumacher era a casa ingessato, perciò…

Nico Rosberg nel 2016 era certamente (di poco) più lento di Hamilton ma i due avevano corsa libera e non c’era un numero due. In conclusione io non ho trovato un caso in cui un numero due designato dal team a inizio stagione si rivela poi più veloce della prima guida, tranne, proprio il caso Lauda/Regazzoni nel 74,dove Lauda si rivelò di gran lunga più veloce di Clay. In questi casi, il pilota più lento fa valere l’esperienza e la strategia, puntando sulla costanza dei risultati: così fece Regazzoni nel 74 che, nonostante fosse decisamente più lento di Lauda arrivò a giocarsi il titolo fino all’ultima gara, ed esempio per tutti il Lauda del 84 nettamente più lento di Prost ma alla fine mondiale.

Lo stesso Prost fece poi tesoro dell’esperienza del 1984 nel suo confronto con Senna, nettamente più veloce di lui ma battuto nel 89, polemiche (sterili) a parte. In altri termini qui si è il pilota più lento che esce vincente a fine campionato ma non si tratta di numeri due designati ma di due piloti alla pari. Ho trovato invece, si, alcuni casi di numeri due per contratto più veloci.

Peterson con Andretti nel 78, Villeneuve con Scheckter nel 79, ma mai diventati campioni perché rispettosi degli ordini di scuderia. E quando un numero due prova ad alzare la testa…gli fanno perdere il mondiale e penso al Reutemann del 1981. Pole al sabato nell’ultima gara di Las Vegas dove è il favorito per il titolo ma poi con una macchina stranamente inguidabile la domenica in gara e non crediate, almeno in questo caso, alla impietosa etichetta del “tormentato e tormentoso”…

Rodolfo Intelisano

NOTA DEL DIRETTORE: Ringrazio Rodolfo Intelisano per la sua analisi precisa e dettagliata come sempre, da autore del servizio contestato prendo atto della sua opinione ma, alla fine, conferma coi numeri e coi riferimenti quello che sostenevo nel servizio contestato: ovvero anche un n.2 può diventare mondiale a certe condizioni, come dimostrano gli stessi esempi portati da Rodolfo. In ogni caso, il nostro mondo è bello perché ci si può confrontare sulla base della passione e conoscenza del motorsport. Per cui a voi lettori l’ultima parola.

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