WRC17 Polonia. Vince Neuville (Hyundai), alla fine contro… nessuno!

Mikolajki, 2 Luglio 2017. Non c’è stato “spargimento di sangue”. Ott Tanak è partito bene, ha vinto la prima speciale dell’ultimo giorno ed è tornato in testa, un misero secondo di vantaggio su Neuville ma allo stesso tempo un messaggio chiarissimo. L’inseguimento che durava da due giorni avvicendando sul filo dei secondi ora l’uno e ora l’altro dei contendenti all’importantissimo successo finale, è venuto meno quando Tanak ha toccato durante l’esecuzione della 22ma Speciale, la prima Paproptki.

Un urto contro un terrapieno e la corsa della Fiesta finisce con l’anteriore contro un albero. Tanak si chiama fuori, in quel momento e in quel modo, un po’ stridente in rapporto alla regolarissima e impeccabile condotta di gara fino all’ultimo giorno, dal duello. Una prova ancora, la seconda Orzisz, e l’estone completa l’”opera” distruggendo l’avantreno e danneggiando il motore. Ritirato Tanak, Neuville si dispiace per il collega con il quale ha dato vita ad un confronto che è il hilight dell’intero Rally, ma il belga ha altro da fare e non si sottrae al compito di andare a vincere, ormai a mani basse, il Rally Orlen Polonia 2017.

 

E con questa fanno tre vittorie, dopo Corsica e Argentina, e il belga inizia a vedere sfumato il ricordo, riassorbita la ferita della doppietta “negativa” e grottesca di inizio stagione. Neuville è stato perfetto, e proprio perché… umano, ha avuto anche un paio di momenti di brivido al “ribasso”, compreso il sudore freddo della 16ma Speciale quando ha forato appena entrato in Speciale e ne è uscito sul cerchio, in ritardo ma “vivo”. È stato forse quello il suo momento chiave, perché deciso a valorizzare la fortuna di essere ancora lì, nella mischia, Neuville ha convertito i 14 secondi di ritardo in un piccolo, ma significativo vantaggio, in parte dovuto al fatto che Tanak “volava” senza ala posteriore e, riprendendo in due Speciali il comando delle operazioni, si è presentato al giudizio della Tappa finale con le credenziali del favorito. Il resto… non è colpa sua. Neuville ha vinto bene, alla grande, sottraendosi dal rischio di esagerare nel Power Stage e puntando tutto sull’intera posta.

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