Sticchi Damiani e De Vita: «La valanga di multe tradisce lo spirito del Codice»

Con Elena Carbonari al solito abile conduttrice, nei giorni scorsi sono stati ospiti di Isoradio il Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, ed Enrico De Vita, firma autorevole del nostro sito. Entrambi chiamati ad esprimere la loro opinione su uno degli argomenti più delicati e spinosi che riguardano gli automobilisti, vale a dire le molte (troppe?) multe elevate nei loro confronti, anche a causa degli autovelox spesso posti in tratti “strategici“, che sembrano messi apposta per far cassa.

Il primo ad intervenire è il presidente Sticchi, che come ha ricordato la conduttrice ha confermato la sua posizione contraria a quella che viene definita una «valanga di multe», che tradisce lo spirito stesso del Codice della Strada: «Dividerei il discorso in due segmenti: multe per eccesso di velocità, rilevate con autovelox, e quelle per divieto di sosta.

Per il primo argomento, è chiaro che sulla strada bisogna andare piano e serve controllo: il nostro modello virtuoso è quello del tutor, che introduce comportamenti sicuri e riduce gli incidenti. Grazie al tutor, ci sono stati meno incidenti e morti. Diverso è il discorso per gli autovelox: non tutti, ma molti vengono spesso posizionati dopo segnali ripetuti di controllo e non in luoghi visibili, quando addirittura non nascosti.

Ma per ottenere il risultato voluto, vale a dire la riduzione della velocità, occorre che gli autovelox siano ben visibili: in questo modo gli automobilisti, che non sono stupidi o masochisti, sono certo portati a rallentare. Se invece le apparecchiature di controllo sono poste in modo non corretto, servono solo a fare cassa. E questo non va bene. Per questo cercheremo di aprire un tavolo di confronto con Antonio Decaro, presidente Anci (Associazione Comuni Italiani, ndr) ed Achille Variati dell’Upi (Unione Province Italiane, ndr) per stabilire regole certe, che ribadiscano lo spirito giusto della norma.

Altrimenti si tratta solo di forme di accanimento e cattiveria, che nascondono una vera e propria tassazione occulta, con il 50% delle somme che vanno all’ente proprietario della strada ed il resto all’ente che gestisce il servizio. Ricordo che l’incasso del 2015 per le multe ha toccato la somma record di un miliardo e settecento milioni di euro, in crescita prepotente, di ben il 45%, rispetto agli anni passati».

«Riguardo gli autovelox – si inserisce nel discorso Enrico De Vita – è fondamentale chiarire qual è l’interesse dei comuni che li installano, e soprattutto va reso noto se ci sono legami tra le aziende che gestiscono il servizio ed i comandanti della polizia municipale. In Italia operano oltre cento aziende, che sono in grado di incrementare il numero dei verbali solo spostando opportunamente la macchina rilevatrice, magari mettendola in discesa dove si è portati ad accelerare…

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