Singapore, incidente al via, per gli esperti ha sbagliato Vettel

La faccia da schiaffi ce l’ha. Arrogante lo è al punto giusto e sta pure antipatico a molti in giro nel paddock. Max Verstappen rappresenta l’anima nera, quello che è cattivo a prescindere. Appena succede qualcosa, la sua fama lo precede. Ma basta la fama o la cattiva immagine a farne un colpevole perfetto? Fino a prova contraria. Che a Singapore si è tradotta in due ore di visione di filmati, analisi, fotogramma per fotogramma e discussioni coi piloti. Alla fine, per capire il triplice incidente al via (che ha coinvolto pure Alonso alla prima curva) i commissari riuniti hanno deciso: nessun colpevole, perché nessuno ha fatto manovre tali da provocare l’incidente, infatti Vettel è partito male (lo dice il verbale dei commissari) e ha stretto la traiettoria verso Verstappen che a sua volta era partito meglio di Vettel, ma peggio di Raikkonen. Al momento dell’impatto il pilota della Red Bull ha messo in atto tutti gli accorgimenti per evitare l’incidente (lo dicono i commissari che al contrario di chi sta a casa analizza la telemetria e non ragiona su simpatia o meno) e ha cercato di non sbattere, ma nessuno dei tre ci è riuscito. Un peccato per come è finita per tutti e tre, specie per Vettel che ha visto vanificata la pole position, e un peccato perché i colpevolisti ne faranno ancora argomento di discussione solo perché Max è veloce antipatico e va forte. Quindi, se dovessimo tenere conto dei pregiudizi, per qualcuno è inutile continuare a leggere quanto segue perché sarebbe fatica sprecata.

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