Riccardo Paletti: il ricordo 35 anni dopo quel dramma

La sua è una di quelle storie tristi della F.1 che spesso vengono dimenticate. Il 13 giugno di 35 anni fa sul circuito di Montreal morì in un incidente assurdo Riccardo Paletti. Era al suo secondo GP dopo alcune mancate qualificazioni e finalmente sembrava che la sorte potesse sorridergli. Invece c’era un destino tragico che lo portò via due giorni prima del suo regalo di compleanno. In quei giorni tutti si aspettano un regalo, quello di Riccardo fu la morte, ma per fortuna non il dimenticatoio visto che ancora oggi ci si ricorda di lui.

 

Gli inizi di Riccardo seguirono la solita trafila, la F.3, le gare minori. Fu con sorpresa che a inizio stagione 82 fu ingaggiato dalla Osella, solo che come primo pilota c’era Jean Pierre Jarier, uno tosto, veloce e difficile da gestire per un esordiente come Riccardo. Ma la voglia di F.1 era tanta che in certe situazioni non si guarda tanto per il sottile, l’importante è essere presente in griglia, poi si vedrà. Il 1982 è passato alla storia come un anno terribile, uno in cui la sceneggiatura impazzita avrebbe potuto essere la trama di un film tante coincidenze, terribili, si innescarono. Per trovare un anno simile si deve andare al 1994 con la morte di Senna e Ratzenberger, ebbene in quel 1982 accadde esattamente la stessa cosa. La morte di un pilota al top come Gilles Villeneuve, e la morte di uno degli ultimi sullo schieramento come Paletti. Ayrton e Roland, prima ancora Gilles e Riccardo.

 

Quella stagione per Paletti cominciò in maniera difficile,la Osella aveva una macchina sola nuova per Jarier e una vecchia per Riccardo. Le prime gare mancò le qualifiche, a volte per problemi banali, altri per i problemi insormontabili della Osella di quell’anno che spesso perdeva le ruote (spettacolare a Monza con Jarier alla staccata della prima chicane…lui in sabbia la gomma arrivò al curvone!). A Imola ci fu la prima qualifica, anche perché si presentarono solo in 14 per la nota battaglia legale fra FOM e team legalisti. In ogni modo fu il debutto ufficiale. Finalmente a Detroit arrivò la seconda qualifica, ma nel warm up Paletti perse una ruota e andò a sbattere. La macchina era danneggiata, al box prepararono il muletto solo che sulla macchina da gara di Jarier si ruppe l’estintore e quindi il muletto venne girato al francese con Paletti che restò al box a guardare correre gli altri. A seguirlo in pista c’era la mamma con la sua amica, la famosa Mariangela dell’autodromo di Monza (il negozio competition market era un punto di riferimento). In quella lunga trasferta nord americana la signora Paletti era in compagnia della sua amica, amica che nei mesi invernali, fin dalle formule minori, ospitava un piccolo circo fatto di piloti da lanciare, giornalisti in erba e aspiranti tali, semplici appassionati.

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