Renault Megane Sporter, ritratto di signora in lungo

Stasera cosa mi metto? La frase l’abbiamo ripetuta migliaia di volte e se siete delle gentili donzelle, probabilmente l’avrete detta anche più volte al giorno. Ebbene, si va a Montecarlo per il GP di  F.1, una gara dove fra una intervista ai box, c’è una serata mondana da qualche parte e allora il dubbio torna di moda: con che cosa vado nel Principato? Uso una supersportiva, tanto per far vedere che siamo alla “page” oppure troviamo il compromesso fra eleganza, praticità e immagine? Esclusa la supersportiva, impossibile da usare nei giorni del GP, meglio optare per un onesto compromesso e con Renault Megane Sporter siamo riusciti a trovare le giuste dosi di equilibrio. L’abito lungo, la versione station, rende la Megane elegante e pratica, con un bagagliaio molto ampio e utile per la trasferta. La linea elegante, abbinata a un colore scuro, tipico da abito da sera, la rende perfetta per le incombenze di immagine nel Principato. Parcheggiarla al Fairmont per la conferenza Renault e i 40 anni di presenza in F.1, andare in place du Casino per incontrare i vertici della F.1 riuniti in allegra combriccola. Ed ecco qua il sunto del test drive: conviene Megane Sporter? Ebbene sì.

 

Se avete problemi di spazio e di carico è la vettura che fa al caso vostro. Lo spazio interno c’è tutto, le sellerie in pelle danno pure quel tocco di eleganza e classe che non fa male e la rende di una categoria superiore. Difficile, vedendola così, capire che si tratta di un segmento C, quindi una media alla portata di tutti. Poi su strada il comportamento è onesto. Il motore diesel 1.6 da 130 cavalli è più che sufficiente per la vettura. Nella versione berlina avevamo provato la 1.5 da 110 cv, una vettura che ha un consumo bassissimo, davvero incredibile. Con più cavalli questo 1.6 ha più coppia, ma anche una certa rumorosità quando si tirano le marce e si superano i 3 mila giri al minuto. Il tutto con un cambio deciso e innesti giusti, con la rapportatura adeguata, insomma non si è mai sotto coppia o troppo sopra, l’abbinata è giusta. Nella percorrenza media, statale città e autostrada, siamo riusciti a stare nei 16 km al litro di gasolio, un buon valore anche se abbiamo fatto meglio col motore 1.5 dci da 110 cavalli. Ma qui ci sono più kg da portare a spasso, c’è un vano di carico maggiore (che abbiamo riempito come si deve). Piuttosto, sia a pieno carico sia a vuoto, la guidabilità è buona, in curva non c’è il rollio a dare fastidio e anche se i cerchi sono da 18 pollici, il confort è più che sufficiente.

 La “botta” si sente solo quando si beccano i maledetti dossi che stanno piazzando a iosa sulle strade. Col cerchio da 18 pollici l’ingresso in curva è migliorato, ma la spalla bassa della gomma dà quasi l’impressione che si stia scivolando in entrata. Invece è tutto in regola. Per quanto riguarda l’elettronica, i sensori di parcheggio e di prossimità funzionano anche troppo bene. A volte danno fastidio, ad esempio quando paghi al casello dell’autostrada e suona tutto perché sei vicino alla barriera, in compenso ti avvisano quando dall’angolo morto spunta il ciclista o il motociclista in vena di suicidio che si infila dentro mentre stai curvando. In questo l’elettronica è un bene prezioso che ti avvisa e ti evita danni (sopratutto al due ruotista cerebroleso che vuole sperimentare la solidità della tua carrozzeria). Bilancio del test drive: ottima come compromesso fra eleganza e praticità. Colore nero adeguato alle serate mondane, un po’ meno perché lo scuro si sporca subito. Interni elegante, comodi (col tasto confort parte il massaggio lombare dietro la schiena, di meglio ci sarebbe solo la massaggiatrice orientale che al momento non è prevista come optional incluso), motore adeguato con coppia giusta e consumi sufficientemente validi. Tenuta di strada di buon livello, elettronica a volte invasiva con un touch screen che pare un tablet talmente complicato da capire e far funzionare che servirebbe un corso di informatica prima.  Prezzo della versione provata: 30500 euro. Non è poco ma se volete tutto, dovete mettere mano al portafoglio. E poi si era a Montecarlo, dove una cena per due al Meridien può costare anche 153 mila euro (lei ha esagerato col vino…) per cui…

 

 

Condividi su: