Monza, passione rossa vista da dentro ecco il racconto

 

A me l’ottantottesimo Gran Premio d’Italia di F.1 è piaciuto. Sarà perché vado ad assistervi dal vivo fin dal quarantanovesimo? Sarà perché l’Autodromo di Monza è casa mia e ad uno stare in casa piace a prescindere? Forse. Ma penso che mi sia piaciuto soprattutto per la Gente, i miei colleghi tifosi. Non c’è Festa più Bella al Mondo che sotto al Podio di Monza. Quale che sia il risultato. Lo sanno tutti. Ne vengono coinvolti tutti. Lo sa Toto Wolff, che ieri si è messo a fare i selfie con tutti noi, la marea Rossa davanti ai suoi occhi.

 

Lo sa Lewis Hamilton, che, dopo aver dominato le Qualifiche e stradominato la Gara, si è gettato in mezzo a noi a saltare e a fare Festa. Ecco un altro motivo per cui mi è piaciuto l’ottantottesimo Gran Premio d’Italia: aver visto, ammirato questo Fuoriclasse immenso volare sulla pioggia del sabato, come fosse asciutto, come fosse guidato da chissà che cosa, come fosse… Lewis Hamilton! Volava. Con una leggiadria propria solo degli Immensi. E il giorno dopo è partito e nessuno lo ha visto più, tranne forse a tratti il suo coequipier, in una di quelle Giornate come Ascari, come quella volta Jim Clark, come quella volta Schumi…

Tifosi di team diversi tutti insieme a fare festa, anche questa è Monza

Il Gran Premio d’Italia mi è piaciuto per l’attesa: questa volta il Popolo Rosso sapeva, sperava in una Ferrari competitiva ed è venuto in massa: intere famiglie, fidanzati, Giovani e meno Giovani. Ho personalmente visto la Gara a Lesmo accanto ad un Nonno e al suo giovanissimo nipote, tutti e due gasati, tutti e due speranzosi. Non è andata come volevano. Non è andata come volevamo. Anzi. Ma mi è piaciuto molto il commento del Presidente Marchionne, che non ha nascosto l’imbarazzo. Che era il nostro imbarazzo. Che ha detto che gli giravano le balle. Come giravano a tutti noi. Finalmente un commento schietto, sincero. Vicino alla Gente, a noi, che, d’accordo stiamo vicini a prescindere. Ma una volta tanto è bello condividere con il Presidente le sensazioni, gli umori, lo stato d’animo. Il suo era anche il nostro.

L’ottantottesimo Gran Premio d’Italia mi è piaciuto perché, una volta di più, guardando, ammirando le evoluzioni di questi Fantastici Ragazzi, soprattutto sabato, mi sono commosso. Sì, mi è venuto un groppo in gola, sì, quel groppo, vedendo come Verstappen affrontava l’Ascari, ammirando Ricciardo dominare una Red Bull che ondeggiava come un serpente su tre dita di acqua. Alla fine davanti c’erano pure Stroll e Ocon. Due giovani. Spesso criticati, soprattutto il primo, ma sabato erano lì. Bravi! Bravi davvero i nostri Ragazzi!

L’ottantottesimo Gran Premio d’Italia mi è piaciuto. Perché, anche se la Ferrari ha perso, noi eravamo tutti lì, sotto al Podio, stretti attorno ai nostri Angeli Rossi, che meritano tutto il nostro affetto e anche di più, per quanto lavorano, per quanto ci regalano, per quanto valgono. Mi è piaciuto il messaggio di Seb, in italiano; “Oggi dura, ma arriviamo! Ve lo prometto che arriviamo!” Grazie SEB! Era quello che volevamo sentire. Era quello che osavamo sperare. Per la nostra Gara, ma che continueremo a sperare forte per la prossima. E a spingere la SF70H. Perché un vero cuore rosso continua comunque a battere forte. Perché un vero cuore rosso non si ferma mai!

 

 

 

 

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