Marchionne e l'anno che verrà, il bilancio Ferrari 2017

 Da sinistra, Maurizio Arrivabene, il presidente Sergio Marchionne e Mattia Binotto al pranzo di Natale Ferrari con la stampa (Foto U.Z)

 

Tempo di bilanci per la Ferrari e il presidente Sergio Marchionne ha incontrato la stampa nel consueto pranzo di Natale in cui ha espresso le linee guida della rossa con uno sguardo al futuro. L’anno è stato molto importante per la Ferrari dal punto di vista sportivo, ma anche dal punto di vista legale con le discussioni con Liberty Media sul rinnovo degli accordi F.1.“Diciamo che quest’anno è stata una sorta di luna di miele, il primo anno va bene tutto, anche se non darei più della sufficienza, ma sul futuro abbiamo da ridire su alcune cose. I regolamenti attuali non ci piacciono, limitano la libertà di sviluppo e ricerca. Dovremmo avere, se la F.1 è il massimo della ricerca tecnologica, delle misure imposte per le gomme e le dimensioni, poi ognuno dovrebbe essere libero di fare quello che vuole. Motori diversi, aerodinamica diversa, invece abbiamo tutti gli stessi motori, stessa aerodinamica, stesse limitazioni e gare noiose. Se vogliono far diventare la F.1 come la Nascar (serie USA dove tutte le auto sono uguali) allora non ci interessa. Siamo disposti ad andare via dalla F.1 e se qualcuno crede che sia un bluff, il mio consiglio è di non giocare col fuoco perché potrebbero scottarsi. Adesso vediamo come evolve, continuiamo a parlare con Chase Carey e Ross Brawn, ma se le cose non vanno nel verso che ci auguriamo, siamo pronti ad alternative…”.

 

UN MONDIALE ALTERNATIVO ALLA F1 SE NON SI TROVA L’ACCORDO!

 

 

E parlando di alternative, arriva la bomba: “Sì, confermo che, con gli accordi precedenti, tutti i team F1 erano vincolati sulle prospettive di altri campionati, ma ora dal 2021 questo vincolo viene meno, per cui si potrebbe ipotizzare un campionato in cui possano convergere altri partecipanti, abbiamo delle idee delle proposte, vediamo chi vorrà seguirci e chi no e nel frattempo vediamo come evolve la discussione con Liberty Media”. Insomma, una F.1 alternativa a quella attuale.

 

Un argomento che sta a cuore a Marchionne è quello dei motori: “Le forniture costano alle squadre private 15 milioni di euro, su un bilancio di 100 si vede che è un costo minimo, però i 4 costruttori presenti in F,1 devono spendere cifre enorme, specie adesso che con soli tre motori a stagione dobbiamo lavorare per affinare la durata, renderli robusti e magari costruirne un centinaio per tirare fuori i tre che servono, è un costo enorme che ricade sui costruttori e non su chi, con 15 milioni all’anno, gode della tecnologia e dello sviluppo studiato dai motoristi”. E pensare alla F.E? “Credo che non sia questo il campionato per noi, possiamo sviluppare i motori ibridi e la parte elettrica con le attuali Power Unit”.

 

Gettando uno sguardo al passato, Marchionne ha diviso la stagione Ferrari in due parti: la prima, esaltante. La seconda deludente. “Abbiamo fatto un lavoro fantastico nella prima parte di stagione. Avevamo capito di avere una macchina adeguata e il timore di una Mercedes competitiva è svanito dopo il GP d’Australia in cui abbiamo capito di essere vincenti. La prima parte di stagione è stata esaltante, la seconda parte invece è stata deludente. Specialmente nelle gare asiatiche in cui siamo stati davvero imbarazzanti per i ritiri e i problemi vari. Ci siamo ripresi sul finire, adesso mi auguro che nel 2018, facendo tesoro di quanto abbiamo imparato, si possa rendere la vita difficile alla Mercedes. Loro hanno sviluppato la macchina nel periodo estivo in maniera incredibile, noi invece non siamo stati al passo. La seconda parte di stagione è stata impressionante, sembravano non avere rivali. Abbiamo imparato molto e faremo tesoro di quanto accaduto. Abbiamo concluso al secondo posto, dobbiamo fare meglio“.

 

 

Colpa della tecnica o anche dei piloti? “Si vince e si perde insieme, chiaro – dice Marchionne – Raikkonen è stato a momenti incredibile, è una grande persona e un grande campione, ma dobbiamo trovare la vite giusta per regolarlo come si deve. Perché non possiamo contare solo su alcune gare, dobbiamo capire come registrarla e farlo rendere come può fare. Vettel mi ricorda Schumacher, è tedesco ma ha un temperamento molto meridionale se mi si passa il confronto. Parla molto, al contrario di Kimi, ma è anche più sensibile. Mi auguro che nel 2018 gli si possa dare una macchina competitiva, che è il nostro obbligo, e che sia meno meridionale e più tedesco in pista”. Infine il capitolo Alfa Romeo: “Il 2018 per Alfa Romeo sarà un po’ l’anno del rilancio sportivo – dice il presidente Marchionne – è un accordo che rinforza il rapporto fra FCA, la Ferrari e la F.1. Non guarderei solo al prossimo anno, in cui abbiamo potuto intervenire molto poco, io credo che l’accordo con Sauber sia la base per un impegno prolungato sia dal punto di vista meccanico che tecnico. Il primo anno Alfa Romeo non era in grado ovviamente di fare da sola in maniera indipendente, ma abbiamo il tempo per farlo e contiamo di farlo quanto prima”. Oltre ad Alfa Romeo si era parlato anche di un coinvolgimento di Maserati con una operazione simile? “Nella mia testa vedere due marchi prestigiosi era una soluzione, ma la realtà dice di no. Bisogna considerare tutti gli aspetti del confronto di due marchi dello stesso gruppo nello stesso campionato, per ora abbiamo deciso di sviluppare il potenziale Alfa Romeo per cui proseguiremo su questa strada”. E per Giovinazzi? “I giovani dell’ultima generazione fanno cose fantastiche, sta crescendo, dobbiamo trovargli una collocazione adeguata, sta lavorando bene per la squadra, sta facendo esperienza”. Come dire potrebbe essere l’italiano che manca all’Alfa Romeo del futuro. O alla stessa Ferrari, chi lo sa…

 

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