L'INVIATO SUL DIVANO/Congrats Mr Hamilton

 

Il gran premio del Messico ha messo la parola fine al Mondiale piloti 2017; Lewis Hamilton si aggiudica il quarto titolo, saluta tutti tra tequila, maschere di Halloween, danze e costumi da fiesta e da appuntamento al prossimo anno.

Eravamo pronti a qualunque scenario di lotta tra Ferrari e Mercedes, con la solita incognita, ormai costante, della Red Bull, ma mai ci saremmo aspettati di veder lottare Vettel ed Hamilton nelle ultime posizioni.

 

Per tenere aperto il mondiale Vettel doveva vincere, Lewis ritirarsi; In mezzo un Max Verstappen davvero in splendida forma con una Red Bull assolutamente competitiva in grado di cambiare il destino di entrambi. Insomma, le premesse per un Gp spettacolare c’erano tutte.

Semaforo verde e ci risiamo, 30 secondi e la storia si ripete! Contatto tra Vettel e Verstappen; e giusto per metterci il carico da novanta successivo contatto tra Vettel ed Hamilton, rovinoso per entrambi i piloti. Vettel danneggia l’ala anteriore ed Hamilton con un pneumatico ko, rientro al box obbligato per entrambi i piloti e si riparte dall’ultima e penultima posizione.

 

Il gelo più totale alternato ad imprecazioni assolutamente non riportabili e non ripetibili si alternano tra i tifosi ferraristi, associati ai soliti insulti ormai di default a Max Verstappen.

 

Ora, è vero che quando ci sono casini lui è sempre coinvolto, ma è anche vero che questa volta l’unica colpa dell’olandese è stata quella di aver fatto una partenza semplicemente spettacolare. Il resto è un incidente di gara, come deciso anche dalla stessa direzione gara, e forse l’ennesimo attimo di “bocce poco ferme” di Vettel.

Non ci sono colpe in questo incidente sia chiaro, ma forse anche qui, come a Singapore anche se in modo ancora più forte, il tedesco avrebbe dovuto focalizzarsi sul mondiale e lasciar andare Verstappen evitando così i due incidenti che hanno messo la parola fine alle speranze di tutti. Lo stesso si potrebbe dire anche di Hamilton, è vero, ha rischiato di ritirarsi per essersi fiondato a missile nella porta spalancata dalla lotta dei due davanti, ma è rimasto comunque fuori dai guai alla prima curva, dimostrando lucidità ed è stato vittima della toccata con Vettel, non artefice.

 

Che il mondiale fosse praticamente nella mani di Lewis era noto, siamo appassionati ma non abbiamo le fette di salame sugli occhi, ma che ci arrivasse con un ulteriore piccolo dubbio di errore un pochino spiace, perché la Ferrari quest’anno ha fatto tantissimo, se consideriamo lo scorso anno è la vettura che ha fatto passi in avanti immensi dimostrando non solo di essere competitiva ma anche di essere in grado di lottare per il mondiale contro una Mercedes, la regina dell’era dell’ibrido; ma questo non è comunque bastato e sarebbe bello capire come sia possibile che una monoposto decantata dalla regia (fino allo sfinimento) come la macchina migliore da quattro gare a questa parte, non sia stata in grado non solo di vincere il mondiale, ma addirittura di non vincere una gara da agosto.  

 

E’ comprensibile l’appoggio incondizionato di Genè ma da casa oltre ai mille complimenti per la rimonta di Seb, ci piacerebbe capire perché ha dovuto farla, questa ennesima rimonta, perché Hamilton ha festeggiato il quarto mondiale e perché Verstappen, criticato, insultato, giudicato solo un “bimbominkia” sia in grado di bruciare tutti in partenza, girare con tempi da paura e stravincere una gara guidando in modo spettacolare.

 

La Ferrari ha fatto una stagione grandissima, questi è indiscusso, ma forse più che parlarci sempre e solo di sfortuna non sarebbe più onesto se dalla regia si parlasse di quadro generale ottimo, migliorato tantissimo, ma ancora un pochino inferiore a Mercedes? Perché non se ne può più di sentire la storiella dell’olio motore che da vantaggio alla Mercedes e soprattutto non si può davvero sentire la “polemica” che velatamente ci hanno inculcato nella testa per tre giorni sulla sospensione della Red Bull; anche ammesso che ci fosse del vero, non si tratterebbe comunque di irregolarità.  Sporcare le vittorie altrui non le cancella, non riconsegna il mondiale a Maranello e confonde chi a casa cerca di capirci qualcosa.

 

Le basi per il 2018 sono buone e la squadra è tosta; saremo anche appassionati sognatori, ma ci piace pensare che il prossimo sarà un campionato stupendo. Se poi aggiungiamo l’incognita Verstappen e soprattutto Alonso, finalmente con un motore, sulla carta, competitivo (nella speranza che il prossimo anno la Honda non decida di diventare vincente, considerata la famosa fortuna che segue lo spagnolo stile “nuvola di Fantozzi” ) il mondiale potrebbe davvero regalarci emozioni infinite; perché non si può non alzarsi davanti al duello spettacolare a cui abbiamo assistito tra lo spagnolo ed Hamilton. Un vero mastino Alonso, impossibile dire il contrario; la grinta e la determinazione di chi non molla, continua a combattere e con una PU che metterebbe in imbarazzo anche una bicicletta ha lottato contro la Mercedes di Hamilton con staccate ed incroci di traiettorie da brividi. Chapeau Fernando!!  

 

Vittoria di Verstappen stupenda, vittoria di Hamilton meritata, ma stra-stra-vittoria del Messico! Spettacolare e scenografico con i suoi colori e le sue danze ci ha dato prova di forza e coraggio, le tribune piene e la gente sorridente sono state la miglior risposta alla tragedia del terremoto di qualche settimana fa; Guardare da casa tutta quella gente festeggiare, le tribune colorate, l’entusiasmo e l’allegria dei messicani è stato davvero emozionante. Che dire, il quadro perfetto per la festa del quarto titolo mondiale di MR Lewis Hamilton.

 

 

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