l'INVIATO SUL DIVANO/ Grazie nonno Kimi!

Silverstone è sulla carta uno dei circuiti più favorevoli alla Mercedes e ad Hamilton, vuoi un po’ per l’entusiasmo dei mille tifosi che spinge l’inglese, vuoi perché circuito veloce sì, ma soprattutto di bilanciamento totale, cosa che al momento a tratti ancora manca un po’ alla Rossa, ma i tifosi Ferrari, forti del grande potenziale espresso dal Cavallino fino ad ora, sperano di poter rovesciare le carte sul tavolo e rubare la vittoria in casa degli inglesi.

 

Che il piano non sia di facile attuazione lo si capisce già dal sabato, quando Lewis ti piazza una pole con un tempo quasi alieno, spettacolare; ma le speranze dei rossi restano comunque alte, aiutate dal secondo posto di nonno Kimi, improvvisamente più sveglio e veloce del suo compagno di squadra, dal terzo posto di Vettel, un po’ deludente di sicuro, ma comunque lì e da un Bottas costretto a 5 posizioni di penalità in griglia per la rottura del cambio.

La gara si prospetta bagnata, poi asciutta, poi di nuovo bagnata; in conclusione nemmeno i metereologi inglesi sanno dirci cosa aspettarci, il che rende l’attesa ancora più ansiosa ed piena di ipotetici scenari.

 

Lewis parte bene tenendo la testa, che non lascerà mai più, ma il vero autore di partenza spettacolare è Kimi (alla faccia di chi lo voleva svendere al mercatino dell’usato) che con un ottimo spunto riesce a stare attaccato all’inglese; cosa non riuscita invece a Vettel, in questo weekend abbastanza non pervenuto, che con uno spunto non fantastico (e sinceramente forse qualche lezione di partenza è il caso che vada a riprenderla) si trova a battagliare con il solito Verstappen e alla prima curva si ritrova retrocesso in quarta posizione, dietro l’olandese. I due regalano un giro di spettacolo con tentativi di sorpassi al limite, da respiro trattenuto; Verstappen come sempre dimostra una grinta ed un talento non indifferenti, tenere dietro un 4 vote campione del mondo e costringerlo a rientrare ai box per fare il sorpasso non è da tutti.

 

Tralasciando le solite grida isteriche di chi dice di amare questo sport “da duri” ma poi corre a tirare il grembiule della maestra quando il compagno non ti regala la sua merenda, e tralasciando la solita regia che accusa subito l’olandese di scorrettezza, per poi rimangiarsi tutto appena vista l’azione completa, Verstappen e Vettel ci hanno regalato 4 curve da adrenalina pura; ed è questa la F.1 che ci piace. Nonostante il buon passo di Kimi, la Mercedes dimostra per tutta la gara di essere un gradino più in alto della Ferrari; in modalità risparmio energetico i tempi sembrano abbastanza simili, ma ogni volta che Lewis smette di messaggiare, spegne la musica, chiude la telefonata con amici e parenti e toglie il cruise control piazza giri di un secondo più veloci, giusto per sottolineare quanto non ci siano speranze per i milioni di tifosi rossi per questo weekend. La gara, senza troppi colpi di scena sembra destinata a finire con la vittoria netta dell’inglese, seguito da Kimi, che, roba da matti, dopo 50 giri ancora non ha fatto danni, non ha fuso, non è stato costretto a cedere posizioni e non si è addormentato. Il mondo si è capovolto!

 

Ma in F.1 tutto è possibile e se ti chiami Raikkonen ancora di più, così a due giri dalla fine ti vedi in primo piano il pneumatico anteriore di Kimi sfaldarsi completamente. Inutili le imprecazioni ed inutile pure un bagno nell’acqua santa, sarebbe inutile, la gara perfetta di Kimi, il secondo posto stra meritato si sono polverizzati a pochi km dall’arrivo quando lo si vede rientrare ai box per cambiare le gomme. Va beh, almeno c’è Vettel secondo, la Ferrari riesce a salvare il salvabile viene da pensare! E invece no, dopo soli 30 secondi altro schermo intero, altro pneumatico a terra, altra macchina rossa. Vettel nel prato con la gomma ko. Spontaneo guardarsi attorno alla ricerca della telecamera di scherzi a parte, ma purtroppo è tutto vero; altro giro altro regalo e altro cambio di classifica. Conclusione: Lewis vince, Bottas, partito nono si ritrova secondo,Kimi si riprende di diritto il suo podio (e per una volta chiamiamola giustizia divina), Vettel finisce settimo e il mago Ricciardo, partito ultimo, riesce a risalire fino al quinto posto con una gara spettacolare! Che dire, sembrava una gara abbastanza noiosa e poi ecco i due giri finali semplicemente da infarto.

 

La Ferrari oggi è stata sfortunata, non c’è molto da aggiungere, ma anche senza i due problemi alle gomme era inferiore alla Mercedes; non c’era storia per la rossa oggi, purtroppo. Ma questo non significa bandiera bianca. Inutili le polemiche sulla strategia, con il senno di poi siamo tutti ingegneri fantastici; ci hanno provato perché l’unico modo per cercare di avvicinarsi alla Mercedes era un assetto e scelte aggressive, perché sulla carta sembrava la scelta giusta e i dati la davano per fattibile, non perché sono dei kamikaze. Semplicemente sono stati sfortunati e soprattutto semplicemente la Mercedes è stata più forte e più brava. La Ferrari ne esce con le ossa un po’ rotte e con una carica di sfortuna che si spera abbia esaurito la sua forza, ma con la voglia e la determinazione per dimostrare già tra 15 giorni di essere in grado di vincere ancora. E  sinceramente ce lo auguriamo tutti, perché indipendentemente dal tifo, una battaglia serrata tra due top team e tra due campionissimi quali sono Lewis e Sebastian è uno spettacolo a cui tutti gli amanti di questo sport vogliono assistere.

 

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