Lamborghini Huracan Performante, sogno a 4 ruote

La vedi e capisci che i sogni si avverano. Se almeno hai 237.900 euro a portata di mano. Iva compresa e senza optional vari (che sono tutti di livello come la vettura). Poi guardi il portafogli, capisci che il sogno resta tale, ma nulla ti vieta di guardarla, omaggiarla e godertene le linee e le forme. Con questa Huracan Performante, Lamborghini ha scritto un’altra pagina di un capitolo lunghissimo fatto di successo, tecnologia, fascino e avanguardia.

 Intervista a Domenicali

 

Se guardi le supercar da lontano, sono poche quelle che si distinguono. Porsche è sempre uguale a se stessa, McLaren ci sta provando ma non capisci che roba è dal frontale, che fa molto Ferrari d’annata o Honda rivista. Poi arriva la Lamborghini, capisci se si tratta di Aventador o Huracan. Capisci che qualcosa in più c’è come dimostrano i numeri. Oltre 3450 auto vendute, fatturato di oltre 900 milioni di euro e un futuro che si tinge di rosa con l’arrivo di Urus, il SUV alto di gamma che porterà a oltre 7000 auto all’anno la produzione dello stabilimento di Sant’agata. E’ un successo questa Performante firmato al solito Maurizio Reggiani, il papà delle Lambo ultima generazione. Qui si fa pienamente ricorso a tecnologia aerodinamica ereditata dalla F.1 (e il presidente Stefano Domenicali in questo deve averci messo lo zampino…).

 

 

Con ALA, Aerodinamica Lamborghini Attiva, il sistema S-Duct che in F.1 viene usato da un paio di stagioni diventa fruibile per tutti. Il carico aerodinamico è arrivato a 350 kg con l’ala che stalla a seconda della pendenza e della curva, il frontale con lo splitter che rompe il flusso d’aria, il telaio “gnecco” ovvero reattivo, il motore che ha 640 cavalli (30 in più) una trazione integrale ultima generazione, il cambio automatico con tre modalità di uso (strada corsa e pista) i controlli che variano la loro invadenza. Insomma, se vai a vedere quei soldi spesi, ogni centimetro di macchina li vale, c’è un perché a tutto, dalla lavorazione del carbonio, alla forma, alla tecnologia, alla tenuta e a tanto altro ancora.

 

 Intervista a Reggiani

 

AL VOLANTE COL PANNOLONE

 

Poi ti metti al volante, senti il rombo del motore, dai di gas e in 2,9 secondi hai superato i 100 all’ora, in poco meno di 9 viaggi sui 200  e quando guardi in rettilineo il contachilometri sul circuito di Imola, capisci che a 237 all’ora coi giri che salgono e il mostro che si avventa verso il Tamburello, cambiare il pannolone in corsa non sarebbe bello ma necessario. E visto che qua il limite è a 325 orari, beh bisogna firmare una convenzione con la Scottex per porvi rimedio. Sei un tranquillo signor Rossi, non hai che da metterti al volante, lei fa tutto. Fino a un certo punto. Da quell’85 per cento in poi di potenziale, è riservata a chi sa dove mettere le mani, sa cosa deve fare. Da 0 all’85 per cento di utilizzo ti sembra di essere il più figo del mondo, il pilota più capace in assoluto anche se è lei che fa tutto e ti perdona le indecisioni, il lungo alla Villeneuve, il salto sul cordolo con la sgasata anticipata, l’ingresso in rilascio alla Rivazza e il conta G che segna quasi 1 di forza laterale! Poi, chiaro, torni ai box, stanco perché è impegnativa, ma ti senti il più felice del mondo per aver vissuto tanti giri di pista al volante di un sogno. Non lo puoi comprare, ma lo hai realizzato e questo perché Lamborghini regala sogni sotto forma di tecnologia. Se poi volete esagerare, i nuovi colori mat, ovvero opachi, sono da sballo. Il blue intenso fa sognare, il verde intriga, l’arancione affascina sotto il sole. Se poi volete saperne di più, basta guardare i video!

 

 

 

 

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