Jeep Compass un SUV compatto e di qualità

 

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C’era una volta un veicolo militare per gli usi generici, in inglese si chiamava General Purpose e indicava, appunto, un mezzo di trasporto generico. Gli americani, che in fatto di sigle sono dei fenomeni, accorciarono tutto in GiPi, dalla sigla del mezzo solo che anno dopo anno anche la sigla ha avuto una contrazione ed ecco nascere la sigla Jeep, che sta a indicare un mezzo generico. Dopo oltre 50 anni quel marchio è divenuto un sinonimo di affidabilità, modularità e affidabilità. Mica si poteva restare fermi in zone disagiate con i bombardamenti attorno, vi pare? Oggi Jeep è diventato sinonimo di lusso, parlando di SUV Grand Cherokee e classe, e non deve stupire se anche per Compass queste caratteristiche siano rimaste immutate. Per essere il piccolo di casa, tanto piccolo non lo è. Anche se le misure di Jeep Compass sono da vettura media, classico segmento C per dirla tecnicamente, lo spazio interno enorme fa a pugni col termine piccolo, per cui meglio dimenticarselo. Il SUV del gruppo FCA ha tutte le caratteristiche per entrare di prepotenza in un settore redditivo, dove la concorrenza è molto forte. Ma qui hanno giocato a favore alcuni fattori.

 

La linea, bella, elegante e per niente ingombrante, che riprende i canoni del Cherokee, un SUV di successo e di dimensioni maggiori. La semplicità della meccanica, niente di sofisticato ma altamente affidabile e senza tanti fronzoli (ad esclusione del cambio automatico a 9 marce uno dei migliori in circolazione), quindi una vettura pratica, essenziale ed economica, spazi interni sufficienti per portare a spasso la famiglia, amici o usarla per lavoro, una linea gradevole, che fa molto coupè (e che a tratti ricorda vetture di categoria maggiore e più blasonate) e un prezzo di ingresso agguerritissimo: si parte da 25 mila euro per la versione da 140 cavalli dotata del motore a benzina 1.4 Multiair. Pensate a cosa si può comprare con quella cifra e poi confrontatela coi contenuti e capirete perché, prima del lancio ufficiale, dal momento in cui a Ginevra è stato presentato al momento della vendita, i rivali siano stati colti da improvvisa smania di abbassare i prezzi. Cosa che, per altro, ha costretto FCA in appena tre mesi a dover rivedere il posizionamento tre volte! Come dire che se la concorrenza ha cominciato a dare segni di nervosismo, il valore c’è. Infatti al volante si trova un buon compromesso per la seduta, ergonomia azzeccata, acustica buona (forse solo il diesel in tiro fa sentire le vibrazioni), il cambio automatico preferibile a quello manuale e poi tanta elettronica di bordo, connessioni al top col sistema Jeep Skiells. Sul fuoristrada, poi, non c’è dubbio: confortevole anche sullo sterrato, cosa che difficilmente fa il cliente tipo, dotazioni da tracking con trazione integrale e Descent control alla bisogna. Sarà utilizzato in città ma sapere che puoi usarlo anche fuori, fa molto comodo. Infatti il cliente tipo di questa vettura è un cliente che vive la natura, con spostamenti extraurbani , ma con un utilizzo prevalente in città, per figli da portare a scuola, lavoro e altro ancora, ragion per cui serve spazio ma non ingombri esterni e qui è stato trovato un buon equilibrio. Motori: detto del benzina, ci sono due diesel. Il 1.6 multijet da 120 Cv e due allestimenti per il 2.0, da 140 e 170 CV (ottimo questo come compromesso).

 

 

 

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