Corsia preferenziale di via Portonaccio, On. Baldelli: «Chiediamo un’ispezione ministeriale»

Il Vicepresidente della Camera, On. Baldelli, ha presentato un’interpellanza parlamentare in merito alla controversa corsia preferenziale di via Portonaccio, a Roma. Nell’arco di quattro mesi sono state comminate 250.000 multe, per un importo totale di 23 milioni di euro     

 

Il Vicepresidente della Camera, On. Simone Baldelli, da sempre impegnato sul fronte dei diritti degli automobilisti, ha portato in Parlamento il caso della corsia preferenziale di via di Portonaccio, a Roma: nel giro di quattro mesi sono state comminate 250.000 sanzioni per un importo totale di 23 milioni di euro. La corsia, riaperta dopo diversi anni, non era stata opportunamente segnalata, e gli ignari cittadini hanno collezionato multe. Ecco di seguito quanto dichiarato dall’On. Baldelli nella sua interpellanza parlamentare “Stiamo parlando di una vicenda di carattere locale, ma, che per la rilevanza e l’importanza numerica e l’importo e il numero delle sanzioni ha assunto un carattere nazionale, perché è diventata l’emblema di quello che non bisogna fare quando si amministra un Comune, che sia importante come quello di Roma o una realtà più piccola».

 

«Parliamo di una corsia preferenziale “fantasma”, in via di Portonaccio a Roma. La comunicazione, avvenuta forse in tempi giusti attraverso il sito del Comune, non raggiunge i cittadini perché la segnaletica verticale, e soprattutto orizzontale, è stata aggiornata dopo mesi dall’attivazione di questa corsia preferenziale. Viene riattivata una telecamera ferma dal 2005. Il risultato di tutto questo sono 250.000 multe, per oltre 23 milioni di euro: una vicenda spiacevole, specie per chi si è ritrovato 10 o 15 sanzioni nella casella della posta».

 

«Decine di migliaia di cittadini arrabbiati che hanno ricevuto delle sanzioni che andranno a contenzioso e che probabilmente lo vinceranno, con comitati spontanei che si sono formati a tutela dei cittadini multati. Io non so dove sia il confine tra il dolo o la colpa grave; sta di fatto che questo caso è diventato emblematico e oggetto di manifestazioni. Al Comune di Roma il gruppo di Forza Italia ha presentato un’interrogazione alla Giunta capitolina, alla quale non è mai stata data una risposta».

 

«Crediamo a questo punto che sia necessario far approdare questo caso grave, emblematico anche in Parlamento, chiedendo al Governo che cosa intenda fare. Siamo di fronte ad un aumento esponenziale delle sanzioni amministrative per le norme del Codice della Strada; crediamo che le amministrazioni non debbano usare le multe come uno strumento per far cassa».«Un principio, questo, di cui si riempie la bocca perfino il Governo, salvo poi screditarlo con l’ultima manovrina, con la quale le grandi città e tutte le Province sono state esonerate, per il 2017 e il 2018, dall’obbligo – previsto dal Codice della Strada – di destinare il 50% delle multe dei Comuni e il 100% di quella spettante ai Comuni sugli autovelox alla sicurezza stradale e al miglioramento delle infrastrutture, come il mantenimento del manto stradale».

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