CONTROVENTO/ Il dopo GP Cina nell'analisi dell'ingegnere

Lo ammetto, ho aspettato che si corresse la Cina, prima di scrivere questo pezzo. La ragione è molto semplice, ho atteso di capire quanto erano stati effettivamente i progressi della Ferrari. A Shanghai, si è effettivamente registrato quel miglioramento che milioni di tifosi di Maranello si aspettavano. Ora la Rossa è competitiva e ci si può finalmente aspettare una stagione divertente. Come in fondo è stato il GP cinese. Alcuni tabù sono stati sfatati, tipo “quando cambiano i regolamenti la Ferrari non è mai pronta”. Stavolta invece il team di Maranello si è fatto trovare al meglio. “Ci vuole il passo lungo”. E Binotto ha scelto il passo corto … etc etc.

 

Insomma i modelli della F 1 moderna si evolvono alla velocità supersonica. Nulla è scontato. Se non che per vincere ci vuole un team ben organizzato e coeso. Stavolta anche Marchionne l’ha capito. Proclami e minacce sono inutili.

E siamo anche testimoni di una “svista” regolamentare. Il Gruppo di lavoro Tecnico della F 1, costituito da tutti i Direttori Tecnici dei Teams, nell’elaborare il regolamento di quest’anno non si è reso conto che abbassando l’altezza massima dell’alettone posteriore ne avrebbe drammaticamente ridotto l’efficienza. Quindi, ora, quando i piloti azionano il DRS, il risultato della riduzione di resistenza aerodinamica è molto inferiore a quanto avveniva negli scorsi anni, ergo praticamente addio ai sorpassi in rettilineo. E meno male, perché vedere uno che ti svernicia sul dritto grazie al Drag Reduction System ( DRS) proprio non eccita nessuno. E’ molto più divertente vedere i sorpassi in staccata ed in curva come è finalmente avvenuto in Cina. Suggerisco quindi  a Ross Brawn, nuovo Direttore Generale del Circus, che si pone il problema se rimuovere o meno il DRS, che il sistema è già diventato sostanzialmente inutile, quindi il problema non si pone.

 

Tutti sappiamo come è finita la gara. Hamilton ha vinto davanti ad un buon Vettel. Il distacco tra i due è il risultato di situazioni contingenti, cioè l’anticipo del pit-stop Ferrari e poi il rallentamento causato da Raikkonen.

Anche qui lasciatemi suggerire ai tattici di Maranello, che per adesso basterebbe marcare Luigino e stare a vedere. Non fatevi prendere dall’ansia di prestazione. Fate il pit-stop quando lo fanno gli altri … ad esibire il testosterone c’è tempo !

 

 

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