Riavvolgiamo il nastro fino al 1957. Il periodo in cui l’Italia, lasciatasi alle spalle la seconda guerra mondiale, era pronta per vivere il suo primo boom economico. Quell’anno in particolare vide nascere un’auto che sarebbe passata alla storia, sia per i valori rappresentati che per lo stile portato in dote. Vittorio Valletta, amministratore delegato della Fiat, chiese a Dante Giacosa di realizzare un’auto in grado di essere acquistata anche dalle famiglie operaie e dalla classe media. Nacque così la Fiat 500, caratterizzata da linee tondeggianti, dalla motorizzazione bicilindrica raffreddata ad aria da 479 cc con 13 cavalli, da una lunghezza di 2,97 metri, dal tetto in tela e due sedili anteriori. Il prezzo partiva da 490.000 lire pari a circa 13 stipendi di un operaio.Dopo un’iniziale incertezza da parte del pubblico visto l’allestimento fin troppo spartano anche per l’epoca, Fiat, nel novembre del 57 commercializzò la 500 Economica (proposta a 465.000 lire) e Normale a 490 mila lire. Quest’ultima migliorata in vari aspetti, a partire dall’abitacolo per quattro persone per arrivare alla motorizzazione che raggiungeva quota 15 cavalli, e permetteva di sfiorare i 90 km/h.
