Arte, piloti e cibo in esposizione a Treviso dal 1 aprile a cura dell'artista tifoso Lorenzo Benetton

 
Abbinare la passione per i motori con l’estro artistico e condire tutto con piatti locali abbinati ai piloti più amati. E’ la sfida di Lorenzo Benetton, appassionato, artista e pittore che dal 1 aprile, a Treviso al ristorante All’invito, all’interno del parco di Villa Margherita alle ore 11 verranno svelate 11 opere e altre sorprese. Ma chi è Lorenzo Benetton e come nasce questa passione? Lo spiega direttamente l’autore nel servizio che segue…

 

Per capire bisogna immaginare un bambino di circa 10 anni in Venezuela nel 1964-65. Mica trasmettevano le gare Formula 1 in televisione, Bernie Ecclestone non aveva ancora creato il circo per cui tanti lo hanno criticato invece di ringraziarlo. E laggiù la Formula 1 non era così importante, però la 500 Miglia di Indianapolis si, e nel 1965 chi la vince ? Jim Clark con la Lotus, e pochi mesi dopo vincerà anche il Campionato del Mondo, record tuttora imbattuto. E allora, come spesso succede ai ragazzini, se a quell’età una squadra o pilota è quella vincente diventa la tua favorita per il resto della vita. In assenza della TV dovevo limitarmi a leggere le notizie ma… una o due settimane dopo, quando andavamo la domenica dall’altra parte di Caracas a casa di amici Veneti emigrati e leggevo “Auto italiana”, la sola rivista di automobilismo che arrivava.

 

Le foto erano solo in bianco e nero, come la TV. Mi è sempre piaciuto leggere e la divoravo. Ricordo la sensazionale vittoria di Clark a Zandvoort alla prima gara col Cosworth DFV, ovviamente Lotus.

Già da prima mi piaceva disegnare, aerei, camion (quelli di mio padre) e ovviamente auto. Poi solo auto, quasi sempre di Formula 1. A ripensarci c’è da chiedersi come mai in una situazione così difficile, niente TV, notizie in ritardo, foto in bianco e nero a uno possa venire la passione per le auto invece che il baseball, sport nazionale. Per fortuna i miei decisero di tornare in Italia nel ’68 ma nel frattempo Clark era morto pochi mesi prima.

 

I suoi record resisteranno per molti anni. Quando arrivammo in Italia, il paradiso: Autosprint ! Una rivista con cronache fresche della domenica, belle foto eppoi le gare in TV con Poltronieri, che cominciò proprio quell’anno. Il tutto in Italia in cui il primo sport, si vabbè, è il calcio ma le auto vengono subito dopo perché ci sono Maserati, Lamborghini, Alfa Romeo e LA Ferrari. Mai avrei pensato allora che addirittura un giorno sarei diventato loro fornitore, proprio della GES e con strumenti fra i più sofisticati, il software di calcolo strutturale, per cui un qualche piccolo merito delle sue vittorie sento di averlo anch’io.

 

Qui però c’è una stranezza: ho disegnato fino al liceo ma con l’inizio di ingegneria a Politecnico di Milano non ho più dipinto niente per molti anni. Fast forward e 30 anni dopo un giorno mia figlia mi chiede cercare in garage un vecchio vestito della mamma in un baule e trovo un disegno dimenticato, una Ligier con Pironi lasciata esattamente a metà. Mi sono detto: “non sia mai che un domani dicano che è morto lasciando il lavoro a metà: l’Incompiuta di Lorenzo” allora ho provato se avevo ancora la mano o se ero fuori allenamento, temendo che con colori diversi si sarebbe vista la differenza fra le due parti. E’ venuta bene, come se non avessi smesso. Allora ne ho fatta un’altra, eppoi un’altra. Ora è tornata la passione e ogni volta il miglior disegno è il prossimo, come diceva Enzo Ferrari delle sue vittorie.

Lorenzo Benetton – 2017

 

 

 

 

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