A TORINO LO SPETTACOLO DEL “MASTERS OF DIRT TOTAL FREESTYLE”

Testo e foto MARCO FERRERO

 

A Torino, presso l’impianto dell’Inalpi Arena, si è svolto l’evento “Masters of dirt total freestyle”, uno spettacolo funambolico dove Moto da Cross, Mountain Bike, BMX, Snowmobile, Quad e Buggy hanno entusiasmato il folto pubblico accorso sulle tribune con evoluzioni caratterizzate da un tasso di difficoltà elevatissimo e, talora, al limite del dubbio sulla integrità mentale dei piloti, grandissimi professionisti capaci di sfidare le leggi della gravità (e quelle del buon senso) con numeri sempre più difficili.

Sia chiaro, uno spettacolo non finalizzato come competizione, ma alla ricerca di quella creatività da parte dei partecipanti capace di attirare l’attenzione del pubblico e di regalare emozioni, uno di quegli eventi che, almeno una volta, vale assolutamente la pena attendere e dal quale non si esce mai delusi.

Uno spettacolo con quell’impronta assolutamente americana, dove lo spettacolo viene prima ed al di sopra di ogni altra cosa, uno spettacolo difficile da esprimere a parole, dove le emozioni si susseguono senza soluzione di continuità e tendono a crescere di intensità mano a mano che l’evento va svolgendosi; un evento dove vengono esaltate caratteristiche dei partecipanti che normalmente non si soliti apprezzare.

Un evento, giusto annotarlo, organizzato bene sin nei dettagli, un evento che va oltre il concetto di sport e di competizione per porsi ad un livello diverso, parallelo, che non si pone in antitesi ma che prova a fornire un diverso punto di vista ed una diversa interpretazione dell’utilizzo di mezzi che si è soliti vedere impegnati in competizioni.

Uno spettacolo quasi “circense”, nell’accezione più positiva che il termine possa rappresentare, dove il rischio, che le evoluzioni che vengono prodotte implica come elemento certo, viene quasi “normalizzato” a parte dell’esercizio stesso e, di fatto, per un attimo viene quasi dimenticato da parte di chi, lato pubblico, assiste a quanto avviene sui trampolini o sulle pedane accuratamente studiate e preparate allo scopo.

Volendo semplificare con qualche termine, “entusiasmante” è quello che rappresenta l’opinione che si può avere dell’evento, “ammirazione” il sentimento che si prova verso i partecipanti impegnati, “coinvolgente” quello che rappresenta l’atteggiamento degli spettatori; in ogni caso una serata che vale la pena trascorrere assistendo ad evoluzioni che non sono visibili tutti i giorni.

Non è mancato, e non avrebbe potuto essere diversamente, l’omaggio a Jayden “Jayo” Archer, campione di motocross e grande interprete della disciplina, deceduto in questi giorni mentre, per quelle che sono le informazioni pervenute, stava tentando, e sarebbe stato un record, un quadruplo backflip, un tentativo purtroppo terminato tragicamente.

In casi come questi non si potrebbe che lasciare la parola alle immagini, le uniche, forse, in grado di rendere l’idea di cosa spettacoli come questo sappiano rappresentare; a tal fine a questi commenti si allegano alcune istantanee della serata, alcuni momenti di cosa si sia potuto ammirare, alcune prodezze che questi professionisti hanno esibito ad un palazzetto gremito di spettatori.

 

 

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