FORMULA 1 HISTORIC MONTECARLO, PRONTI A PARTIRE

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Dopo due anni di attesa, tempo legato al fatto che l’evento ha cadenza biennale, finalmente la 14^ edizione del Montecarlo Historic Grand Prix sta per partire; tutto è ormai pronto per dare il via ad una manifestazione che per tre giorni prenderà possesso di quelle strade del Principato che vedono lo svolgimento del Gran Premio di Formula 1 per riportare gli appassionati indietro nel tempo.

Le vetture iscritte sono 215, il record della manifestazione, divise in otto macro classi (e sotto categorie) ed a copertura di un periodo che va dal 1920 al 1985, in un solo weekend sarà possibile spaziare su un arco temporale che, dagli arbori delle competizioni automobilistiche, giunge sino all’apice dell’evoluzione della massima serie per vetture a ruote scoperte.

L’atmosfera che si vivrà a partire da venerdì mattina, momento di inizio delle prove libere, è già palpabile anche solo camminando lungo il molo, per l’occasione trasformato in un immenso paddock dove ciascuna vettura viene chiaramente identificata precisandone modello, data di costruzione, classe di appartenenza e pilota conduttore.

C’é quasi da perdersi, per ogni vettura ci si dovrebbe fermare a lungo per ammirarla, analizzarla, scoprirla, ed alla fine della passeggiata, rapida perché in tali occasioni si vuole cercare in poco tempo di vedere il più possibile, si esce frastornati, quasi increduli che nel tempo si siano potuti realizzare gioielli di quella portata, mezzi che ancor oggi sanno suscitare ammirazione, stupore, rispetto, e quasi soggezione.

Anche quest’anno il “grande nome” non mancherà, nella persona di quell’Adrian Newey, Direttore Tecnico della Red Bull Racing, che per un weekend si spoglierà dei panni di uomo della Formula 1 moderna per vestire quelli di appassionato della Formula 1 del passato, portando in pista una Lotus 49 del 1968 per provare quelle emozioni che provavano quelli che potremmo tranquillamente definire “cavalieri del rischio” del passato.

Tre giorni che cambiano il modo di vedere la Formula 1, che la rendono più “umana” e vicina agli appassionati, che riportano alla memoria aneddoti, gare, piloti, episodi, duelli epici, storie che bel tempo sono state dimenticate e che meritano invece di essere ricordate, che riavvicinano ad un mondo che negli ultimi anni si è sempre più allontanato da appassionati e da addetti ai lavori ed ha perso il suo fascino, in ossequio a nuovi “valori” (nel senso letterale del termine).

A fronte di un ambiente esclusivo ed autoreferenziato l’evento riesce, efficacemente, a far ricordare come lo sport sia cosa diversa e vada vissuto diversamente, per cui grazie a chi ha saputo, con fatica ed un lavoro iniziato dal giorno successivo alla fine della precedente edizione, ricostruire quella che in fondo è la parte migliore della Formula 1 che tutti ricordiamo.

Tutto questo è il Montecarlo Historic Formula 1 Grand Prix, che sta per partire, una fantastica lezione interattiva sulla storia dell’automobilismo, in particolare sulla Formula 1, una kermesse capace di riportare indietro nel tempo e di far rivivere le emozioni che potevano essere provate nei decenni scorsi, un evento dove, paradossalmente, non è il risultato l’elemento di attenzione ma, almeno peruna volta, le vetture ed i piloti che le hanno guidate.

 

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