F.1 Sergio Perez Red Bull e se il problema vero fosse stato il padre?

DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT

Secondo Jo Ramirez, il problema di Sergio Perez nel corso della stagione 2023 di Formula 1 è stata la pressione esercitata dal padre Antonio Perez

Sergio Perez e i problemi incontrati nella stagione. Non era la macchina, la vincente RB19, non era Verstappen in quanto compagno scomodo. E non era la squadra, responsabile di non avergli dato il giusto supporto. Il problema di Sergio Perez, a quanto pare, ha un nome e un cognome e si tratta di Antonio Perez. Il padre. E’ quello che è emerso in una chiacchierata con Jo Ramirez, ex team manager della McLaren ai tempi di Senna e principale protagonista della scalata di Perez ai vertici della F.1, tanto che Ramirez fu il promotore di una raccolta di sponsor messicani per portare in F.1 due piloti: Sergio Perez, appunto, ed Esteban Gutierrez.

La grande passione e il tifo di Antonio, il papà di Sergio Perez, potrebbero aver aumentato la pressione sul messicano

Entrambi passati per Ferrari FDA, entrambi passati per Sauber, entrambi spinti da sponsor messicani. “Devo dire che da diverso tempo non ho più contatti con Perez e la sua famiglia – dice Jo Ramirez in una pausa delle prove ad Abu Dhabi – a suo tempo mi ero speso molto e devo dire che se Sergio è arrivato dove è arrivato, lo deve proprio al padre, alla sua passione e agli investimenti che ha saputo coinvolgere sulla carriera di Checo. Poi ci sono state delle visioni diverse, cose che non condividevo, per cui ognuno per la propria strada”.

Persona simpatica e grande appassionato di motori Antonio Perez è benvoluto da tutti nel paddock

Quindi il padre come spinta per la carriera, ma anche il padre come elemento di disturbo? “Può essere, può essere. Perché dopo le prime gare della stagione, con due vittorie di Checo, il padre si era lasciato andare a commenti entusiastici, su un mondiale a disposizione. Aveva creato grosse aspettative e, sapete come è, noi messicani siamo calienti, caldi e aumentiamo la pressione su tutto ma lo facciamo col cuore”.

Quindi un eccesso di aspettative e un eccesso di pressione psicologica potrebbe essere alla base dei disastri della stagione…”Credo proprio di sì. In Messico Checo poteva vincere la gara, aveva un buon passo in prova, sapeva che se la poteva giocare, ma è stato caricato troppo e alla prima curva ha fatto un disastro, vanificando le aspettative di un popolo intero. Credo che la squadra lo abbia capito e abbia fatto di tutto per metterlo nelle migliori condizioni, ma in questa F.1, una gara dopo l’altra, se non sei a posto di testa, sbagli una volta e ci riprovi, rischi solo di peggiorare la situazione”.

Ecco una chiave di lettura interessante, che fa capire molto dal punto di vista psicologico della pressione che Perez ha subito durante l’anno, mentre a inizio stagione, a mente serena e senza aspettative, aveva vinto due gare ed era in lotta col compagno di squadra. Poi il tracollo: incidenti a ripetizione, qualifiche buttate alle ortiche, rimonte dalle retrovie (non per niente ha il record di sorpassi della stagione con 104 superamenti ai rivali) e il secondo posto nel mondiale. Risultato che era alla sua portata da inizio anno ma che ha rischiato seriamente di saltare. Quindi, volendo sintetizzare il concetto: il problema di Sergio Perez era tutto un problema familiare che lo ha caricato di tanta pressione, fino a farlo sbagliare?

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