Contromano: Chi sale chi scende nel 2023 Le pagelle di Rodolfo Intelisano

RODOLFO INTELISANO

LE PAGELLE DI FINE ANNO, PROMOSSI E BOCCIATI

È finito l’anno scolastico, e finito il campionato, è tempo di pagelle, ovviamente, a scanso di equivoci, il giudizio è personale.

Red Bull                               10 –

Il meno è perché il team ha completamente sbagliato la preparazione e la messa a punto a Singapore, perdendo l’occasione per un clamoroso en plein.

Mercedes                              5

Due piloti che meritano molto di più costretti ad arrancare, strategie spesso sbagliate, nuova versione dalla Spagna che promette ma poi non mantiene, qualche guizzo qua e là, vedi Austin, ma poi arriva la squalifica…Stagione fallimentare e il secondo posto vale solo in termini economici visto il distacco abissale, in termini di punti e prestazioni, dalla regina Red Bull.

Ferrari                                 5+

Il più è per l’unica vittoria non Red Bull della stagione, per il resto stesso discorso di Mercedes con l’aggravante delle roboanti promesse precampionato non mantenute: macchina sbagliata, nuova versione che promette e non mantiene, annosa questione della gestione degli pneumatici. Consiglio: lavorare di più e parlare di meno, senza dare retta a tutto il circo mediatico e alla pressione che gira intorno al nome Ferrari.

McLaren                              7,5

Sarebbe da 8 per la seconda parte della stagione, anche McLaren sbaglia la macchina ma contrariamente a Mercedes e Ferrari, lavora molto bene allo sviluppo e la nuova versione che debutta a Silverstone è tutta un altro paio di maniche. Fosse arrivata al debutto stagionale il secondo posto nei costruttori sarebbe stato assicurato.

Aston Martin                        7,5

L’opposto di McLaren. Fa la parte del gambero e partita con una macchina molto competitiva, anche se non a livello Red Bull, si perde nello sviluppo, così sfuma il miraggio di un terzo posto fra i costruttori che un grande Alonso e il tardivo risveglio di Stroll non riescono a concretizzare. Ma tutto sommato, visto dove era nei due anni precedenti, il giudizio sulla sua stagione resta positivo.

Alpine                                  5,5

Due terzi posti, più uno nella sprint race del Belgio, dovuti più alla bravura dei piloti che alla macchina, non bastano per un team che ha ben altre ambizioni.

Williams                               7

La più bella sorpresa della stagione, dopo la Aston Martin di inizio campionato. Bello rivedere un team storico non più fanalino di coda del gruppo e capace anche di qualche exploit, se poi si decidesse finalmente a correre con due piloti…

Alpha Tauri                         6

Ultima in classifica costruttori fino al GP del Messico, risorge nella terra dei sombreri grazie ad un irriconoscibile (in positivo) Ricciardo che poi riprecipita nel proprio inspiegabile torpore, ci pensa il piccolo giapponese a portare altri punti e a togliere il team di Faenza dalla scomoda ultima piazza.

Alfa Romeo                          4,5

Raramente in Q3 in qualifica con buone prestazioni poi non confermate in gara. Penultimo posto solo perché c’è chi ha saputo fare peggio.

Haas                                    4

Ultima nella classifica costruttori e in grado di competere nel punteggio solo con Alfa Romeo, gli altri troppo lontani. In qualifica, saltuariamente, a volte Hulkenberg, rarissimamente Magnussen, fanno il miracolo ma in gara il passo proprio non c’è.

 

 

Max Verstappen                          10-

Anche qui un dieci meno per uno che rasenta la perfezione per quel brutto istinto alla scorrettezza che ogni tanto riemerge e che fa si che io non lo consideri ancora un grande campione. Come dice Jackie Stewart, vincere non basta.

Sergio Perez                                5

Confronto impietoso con il compagno di squadra. Parte benissimo ma poi si perde. Forse non è solo colpa sua ma è sua la colpa nel non trovare il carattere per reagire: va in confusione e depressione sbaglia troppe qualifiche e nell’ansia di far bene a casa sua commette un errore grossolano. Dove è finito il Perez che tirava fuori il meglio da macchine di centro classifica e che era uno dei maestri nella gestione delle gomme?

Lewis Hamilton                           8

Con questa Mercedes fa del suo meglio, cioè batter quasi regolarmente la grande promessa Russell, che a dire dei suoi troppi detrattori lo avrebbe asfaltato, ed essere il primo pilota in classifica a non guidare una Red Bull, con l’aggiunta delle chicche della pole in Ungheria e delle gare ad Austin ed in Messico. La squalifica di Austin non è certo colpa sua.

Fernando Alonso                        8,5

Perde il podio della classifica non per sue mancanze ma per il grave calo prestazionale della sua vettura dopo Zandvoort, dove lotta per la vittoria come a Monaco e poi aggiunge la perla della eccezionale difesa del podio dall’attacco di Perez ad Interlagos. Date una macchina a questo ragazzo di 42 anni!

Charles Leclerc                           8

E a proposito di “date una macchina a questo ragazzo” dategli una Ferrari competitiva come ad inizio 2022 e vi ha già dimostrato di saper vincere a mani basse. Strepitoso in qualifica, dove ha fatto spesso veri e propri miracoli, ma spesso sfortunato, anche se Ferrari diceva ufficialmente che la sfortuna nelle corse non esiste, ma poi prima di scegliere un pilota chiedeva ai suoi collaboratori “è fortunato?”  ha risollevato la sua classifica con i due secondi posti nelle ultime due gare. Conclusione: serve una macchina ed un po’ di buona sorte, per il resto il talento non si discute.

Lando Norris                              7

Paga la mancanza di competitività nella prima parte di stagione, poi colleziona podi a ripetizione ma gli manca sempre la vittoria e il ragazzino senza esperienza Piastri qualche volta lo mette in difficoltà.

Carlos Sainz                                8

A livello di talento puro a mio avviso appena un gradino sotto Leclerc compensa con una lucida visione di gara e una grandissima capacità strategica che si esalta nel finale del GP di Singapore. Sua l’unica vittoria non Red Bull. Con quella macchina proprio non gli si poteva chiedere di più.

George Russell                            6,5

Quasi costantemente battuto dal vecchio Hamilton non mantiene le promesse del 2022 quando aveva fatto meglio del team mate pluricampione, anche per un calo di motivazione di Lewis che sognava una pronta rivincita dopo il furto di Abu Dhabi 2021 e scoprì di trovarsi fra le mani una macchina sbagliata.

Oscar Piastri                               8,5

Debutto con il botto… ritardato il suo, nella prima parte di stagione paga la mancanza di competitività della vettura, quando la McLaren gli mette in mano la vettura “giusta” fa vedere di che pasta e fatto, velocissimo in qualifica mette a volte in difficoltà il team mate Norris, in gara paga la mancanza di esperienza nei confronti del compagno di squadra ma per l’anno prossimo si preannuncia una bella lotta per la supremazia in casa McLaren.

Lance Stroll                                 4,5

Non basta un finale di campionato in ripresa per salvare una stagione completamente negativa. Costantemente battuto dal compagno di squadra sia in qualifica che in gara. Non marca neppure la metà dei punti conquistati dal compagno di squadra. Si deve assumere la responsabilità di almeno una posizione persa dal team nel campionato costruttori.

Pierre Gasly, Esteban Ocon         6,5

Incostanza di rendimento dovuta più alla macchina che a loro. Sei di incoraggiamento più mezzo punto ad entrambi per i podi conquistati.

Alexander Albon                         7

Fa vedere buoni sprazzi di competitività e porta la Williams, comunque in crescita, dove non ti aspetti.

Yuki Tzunoda                              7

Quasi tutti punti che salvano la Alpha Tauri dall’ultimo posto nei costruttori sono suoi e già questo rende la sua stagione positiva, poi c’è la grande prestazione di Abu Dhabi. Deve calmare un po’ una certa irruenza caratteriale che lo porta all’errore stupido(vedi Messico), tipica dei piloti giapponesi.

Valtteri Bottas                             5

Da uno che porta l’esperienza di aver corso per un top team ti aspetti qualcosa di più.

Nico Hulkenberg                         6

Spesso veloce in qualifica non concretizza in gara ma con il settimo posto in Australia dimostra ancora una volta di essere un pilota solido che porta tanto fieno in cascina per il team: tre quarti dei punti Haas sono i suoi, se poi il fieno in cascina è poca cosa rispetto ai rivali non è colpa sua.

Guaniu Zhou                              5

Subisce la scarsa competitività della vettura senza particolari acuti, a volte è più veloce di Bottas ma rischia di non essere un gran merito…

Daniel Ricciardo                                 4,5

Non porta valore aggiunto in Alpha Tauri, continua ad essere inconsistente, si fa male in Olanda e si sveglia solo in Messico dove mostra cosa potrebbe fare se ci fosse con la testa. Per il resto è da quattro. Battuto costantemente da Tzunoda. Domanda: può un pilota partecipare ad un campionato e disputare solo una gara buona a stagione? Qualcuno glielo spiega che un campionato è fatto di più di venti gare? Fossi in Alpha Tauri non sarei sicuro di riconfermarlo.

Kevin Magnussen                               4

Perde il confronto diretto con Hulkenberg e porta a casa solo tre miseri punticini.

Liam Lawson                                      7

Appiedato per far posto a Ricciardo in Alpha Tauri, nelle poche gare che ha disputato, come debuttante, era andato sicuramente meglio dell’australiano.

Logan Sargeant                                  3

Come il suo predecessore in Williams, ha dimostrato di non essere degno di un sedile in Formula Uno.  Un solo guizzo (sospetto) in qualifica, guarda caso proprio sulla pista di casa di Las Vegas.

Nick de Vries                                      n.c.

Ha già dimostrato in altre categorie e al debutto lo scorso anno a Monza in Williams, al posto dell’indisposto Albon, di essere tutt’altro che un fermo. Paga la scarsa competitività della Alpha Tauri. Correre costantemente sotto esame certo non aiuta e, come al solito, Red Bull non gli dà il tempo di crescere. Non sappiamo cosa avrebbe potuto fare nel resto del campionato.

 

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