AL MAUTO CONTRO LA CONTRAFFAZIONE AUTOMOBILISTICA

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Al MAUTO (Museo Nazionale dell’Automobile di Torino) si è svolto il convegno avente per titolo “Fake, l’automobile tra originalità e contraffazione”, avente ad oggetto il fenomeno della contraffazione, dilagante ovviamente soprattutto tra le vetture d’epoca, e delle sue conseguenze sia in ambito economico / finanziario, sia in ambito di lesione d’immagine per quanto riguarda i relativi brand interessati.

Un convegno frutto della joint venture stabilita tra il MAUTO e l’ADM (Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli), dove sono stati innanzitutto evidenziati i numeri relativi al mondo “auto” (nel 2021 oltre 36.000 prodotti tra vetture, parti, ricami ed accessori – +300% rispetto al 2020), ed a corollario del quale è stata inaugurata una mostra riportante in esposizione sei vetture originali e quattro “false”, una delle quali, onestamente, riconoscibile come tale solo da un occhio esperto dopo accurate analisi.

La mostra su citata avrà carattere temporaneo, e sarà aperta sino al 28 agosto, magari non particolarmente ricca in termini numerici, ma assolutamente indicativa di come il mercato della contraffazione in ambito delle vetture “vintage” sia cresciuto in modo proporzionale all’interesse che le stesse hanno suscitato nel corso degli ultimi anni; emblematico, ad inizio rassegna, il “cubo” di una vettura uscita da una pressa, auspicio di come si vorrebbe finissero tutti i falsi.

Non poteva esserci miglior location per il convegno, stante come il MAUTO rappresenti, in tutte le sue forme, la punta di diamante dell’originalità e dell’autenticità delle vetture d’epoca, siano esse stradali piuttosto che da competizione.

A parte le formalità di rito con le istituzioni piemontesi, particolarmente apprezzati sono stati gli interventi del Prefetto Dr. Ruberto e del Direttore dell’ADM Dr. Minenna, che non solo hanno espresso con elementi concreti le modalità della loro attività e le difficoltà che si incontrano nel riconoscere vetture “fasulle”, ma hanno anche evidenziato l’importanza del fatto che un Museo “privato” possa supportare efficacemente le istituzioni.

Nel successivo intenso ed interessante dibattuto, condotto da David Giudici, Direttore di Ruote Classiche, Cristiano Bolzoni (Maserati), Roberto Giolito (Stellantis), Barbara Herlitzka (Martini), Paolo Rezzaghi (Brembo), Adolfo Orsi (storico dell’automobilismo) e Tomaso Trussardi (Trussardi) hanno evidenziato sia le problematiche legate ai rispettivi ambiti, sia le modalità con le quali vengono operate le truffe, sia le metodologie che vengono applicate, sia direttamente che tramite internet, per contrastare il fenomeno.

Un fenomeno che, per quanto emerso nel corso degli interventi, ha una portata di livello internazionale (talora con il tacito assenso dei governi locali – Cina, Taiwan) e che si è ormai ramificato anche a livello produttivo (emblematico il caso delle “Vespa” prodotte in estremo oriente); se è pur vero, come ha detto Tomaso Trussardi, che se veniamo copiati è perché siamo invidiati e siamo un punto di riferimento, è altrettanto vero che le cifre in gioco sono divenute tali da non essere più trascurabili.

Un bel convegno, un’occasione per cogliere diverse sfaccettature di un problema ormai comune a tutti i settori, sul quale tutti (produttori compresi) devono riflettere, per il quale non si può che ringraziare l’ADM ed il MAUTO, che in quest’ultimo anno si è dimostrato particolarmente attivo ed intraprendente.

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