PAOLO CICCARONE
L’occasione non poteva essere migliore: nel giorno delle celebrazioni dei 40 anni della Scuderia del Portello e del week end Aci Storico sul circuito di Monza, Alfa Romeo ha fatto una graditissima sorpresa ai numerosi appassionati del marchio presenti in pista. Il nuovo SUV Tonale è apparso all’improvviso nel paddock col CEO Jean Philippe Imparato alla guida.
La sorpresa è stata enorme ma piacevole, perché mentre si celebrava il passato di Alfa Romeo, con la presenza delle splendide Giulia GTA e GTAM di alcuni collezionisti, ovvero il presente del marchio, vedere il primo tassello del futuro del Biscione ha fatto piacere.
Logico che in testa alla parata di 360 vetture ci fosse proprio Tonale e l’occasione è stata ghiotta per vederla da vicino e ammirarla meglio. In fotografia non rende proprio l’idea dell’impatto visivo: molto meglio reale che in immagine. Le proporzioni, il passo e gli spazi interni con gli ingombri esterni ridotti si sono potuti toccare e verificare in confronto a Stelvio, ad esempio, e vedere le enormi differenze che in foto non si percepiscono.
Come dire che sarà una vettura da vedere e provare per capire davvero come è e come va. Gli interni della serie Speciale sono ben rifiniti, curati nel dettaglio con sellerie che richiamano Alfa Romeo del passato ma inserite in un contesto moderno. Belle alla vista e al tatto, con quel volante in pelle sportivo e il marchio in bella vista
Nuovi anche i sistemi di infotainment con schermi touch screen e funzioni avanzate ma con pulsanti che attivano subito le funzioni necessarie e più usate. Un bel passo in avanti senza dubbio pur mantenendo il DNA Alfa Romeo. Vederla da vicino, ascoltare il suono del motore e capire che quello è il primo passo per il futuro di Alfa Romeo ha fatto piacere ai tantissimi appassionati presenti ma anche a chi, possessore di altri marchi, si è avvicinato incuriosito e ne ha apprezzato forme e contenuti.
Brava Alfa Romeo, legare passato e presente con uno sguardo al futuro è stato davvero positivo.
Foto: MariaSole, Massimo Campi e Roberto Gritti
