F.1 amarcord: c’era una volta il GP di Cina. La prima volta non si scorda mai…

FOTO RACCONTO DI FILIPPO DI MARIO (copyright foto)

C’era una volta il GP di Cina… e adesso non c’è più. L’annullamento per il Coronavirus ha tolto dal calendario una gara che nel 2004 aprì le porte della F.1 alla nazione. La pista quella di Shangai. Disegnata apposta da Herman Tilke e costata 150 milioni di euro. Un insieme di costruzioni avveniristiche con palafitte moderne, laghetti e ninfee e le due grandi ali a unire le tribune centrali…

La sfilata prima del via della gara ha rappresentato al mondo intero la cultura e le tradizioni cinesi. L’evento fece da spartiacque per il mondo in quanto la Cina, colosso industriale, si presentò per la prima volta anche come organizzatore di una gara mondiale di F.1.

L’anno scorso Shangai ha ospitato il GP numero 1000 nella storia della F.1, un evento passato in secondo piano per la distanza e perché la F.1, rispetto a quel 2004, è diventata altra cosa, con meno appeal, meno personaggi implicati e meno glamour

Di tutto ciò resta l’amore della Cina per la Ferrari e per l’Italia, col successo della rossa e con tanti appassionati festanti a tifare per la squadra di Maranello. Con l’attuale presidente John Elkann ospite d’onore con la famiglia

Ma in questo 2021 il box di Shangai è rimasto vuoto, le palazzine circondate dal laghetto artificiale silenziose, nessuno in giro nel paddock, il ricordo di ciò che è stato lo assaporiamo in questo week end che avrebbe dovuto ospitare l’edizione del GP di Cina.

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