Pelo e Contropelo: GP del Tramonto

HERIBERT STOHR

 

Tramonta il sole sulle visiere dei piloti di F1 ancora in gara con gravi problemi di visibilità. Tramonta questo sport calpestato da un codazzo di incompetenti che dovrebbero considerare la gara conclusa al 55° giro e per la seconda volta mettono sul circuito la safety car e in seguito lo stop con bandiera rossa perché la pista è impraticabile. La terza ripartenza (quella col sole in faccia) è poi quella che provoca vari incidenti che stravolgono il GP e di conseguenza l’ennesima red flag. Finisce qui? Neanche per sogno! Bisogna fare 58 giri? Ne manca uno e viene effettuato dietro alla safety car così cambia ancora la classifica finale; chiedere al team Alpine cosa ne pensano. Ricomincio.

Penalizzati Perez e Bottas a causa di modifiche alle vetture in parco chiuso, per cui non si schierano ma partono dalla pit lane. Tutti con gomme medie tranne i piloti Alpine e Alfa con gomme soft e Sargeant, Perez e De Vries con gomme dure. Pronti via e sembra tutto normale con Max che fa zig zag poi si sposta a sx per tagliare meglio la variante ma Russell si infila all’interno con un sorpasso da manuale. Si arriva alla terza curva un po’ tutti ammassati. Udite udite Hamilton frena più tardi di Verstappen e lo supera. L’olandese frignerà da bimbo…….”De slechterik duwde me erum” (mi ha spinto fuori il cattivone). Dietro loro c’è una staccata sandwich tra Alonso-Stroll-Leclerc, col monegasco ottimista all’esterno e quando volta incoccia nel raramente incolpevole Stroll finendo miseramente nella ghiaia. Leclerc out. Safety car. Pit lane aperta e si tuffano Ocon, Zhou, Bottas per montare le dure, Perez e Sargeant per le medie. Passa un giro e pentimento dei piloti che avevano montato le medie e montano le dure. Qualcuno ha fatto confusione coi colori?Riparte la gara al 4° giro con due Mercedes davanti ma siamo nel 2023 e non nel 2020. C’è un clandestino in sesta posizione : è Albon su Williams. L’anglo thailandese ci ricorda che la favola non può durare e sbatte violentemente in uscita di curva 5. Per un pelo Gasly e Hulkenberg non lo centrano.

 

Safety car. Si precipitano al pit in tre. Il leader Russell (!!!), Sainz (!!), Magnussen (.). Ma la zona dell’incidente presenta ghiaia dappertutto e non si può fare a meno che fermare la gara con la bandiera rossa. Tutti ai box con Hamilton 1°, Verstappen 2°, Alonso 3°, Russell 7°, Sainz 11° e Magnussen ultimo. Gomme dure per tutti tranne Sargeant e De Vries medie. Secondo me con 51 giri mancanti il cambio gomme dei tre avventurosi era una mossa precipitosa. Ci vogliono 20 minuti per una seconda partenza. Lewis va in testa ma per poco perché Max lo svernicia col DRS spalancato tanto che l’inglese chiede “But does it have an wing?” (ma ce l’ha l’alettone?). Russell e Sainz rimontano con sorpassi convincenti mostrando la loro competitività. Al 16° giro sono rispettivamente 4° e 6°. Passano solo due giri e George rallenta, fuma, sprigiona fiamme, motore arrosto e si ferma in zona sicura ma in uscita dalla pit lane. Virtual Safety Car. Come al solito, in questa fase rallentata, il giro più veloce è di Verstappen. 20° giro riprende la gara. Non serve ricordare che Perez è già in zona punti. Sainz passa Gasly e diventa buon 4°. Non ci saranno altri pit stop per cui gli pneumatici vanno gestiti. Max ha 8 secondi su Lewis che ha Alonso che gli alita sul collo ma poi riesce a gestire la situazione. Fernando un po’ tira e un po’ si fa avvicinare da Carlos per poi riallontanarsi.

 

Mentre Perez diventa 6° c’è un brividino di Verstappen che usa il prezioso fondo scocca per tagliare un po’ d’erba. Distrazione? Noia da successo? Sbadiglio ampio? Bel duello Norris Hulkenberg con l’inglese che ha la meglio. 54° giro un distratto Magnussen colpisce il muro sponsorizzato Pirelli con la posteriore destra, la gomma si stallona e rimane in pista insieme a vari detriti, il cerchio è malandato e la Haas si ritira rimanendo sul circuito. Safety car. Vanno al pit Zhou, Bottas, Tsunoda, Piastri, De Vries per montare le soft e Sargeant le dure. Dopo due giri bandiera rossa. Tutti ai box per 50 minuti. Ne approfitto per ricordare i giri più veloci della gara : Perez 1’20”2, Verstappen 1’20”3, Sainz 1’20”4, Alonso 1’20”4, Hamilton 1’20”6. Naturalmente gomme soft per tutti, mancano solo due giri!! Terzo via ma col sole basso. Caos alla prima curva. Max si difende da Lewis che si difende da Fernando un po’ largo, ne approfitta Sainz che vede un portone verde aperto che gli si chiude davanti : contatto con Alonso che va in testa coda. Nel mentre Perez si fa tutta la via di fuga, prato, ghiaia, prato, asfalto; Gasly preferisce prato e asfalto subito ma rientra in diagonale ed Ocon, orbo dalla nascita, lo prende in pieno. Crash delle due Alpine rosa che sembrano due maiali al macello. “Putain de merde” è la frase più gentile scaturita via radio dai due francesi. Bandiera rossa. Gara finita? Ma va là?! Classifica congelata? Anche Sargeant e De Vries sono fermi in ghiaia mentre Stroll, arrivato lungo, ne esce rallisticamente bene. Alonso non è quindi 11° ma torna 3°, chi c’è c’è e chi non c’è tanti saluti e non può ripartire. Perché c’è una ripartenza? Certo! Il 58° giro si fa dietro la safety car e la bandiera a scacchi saluta un Max che non accelera neanche. Sainz si era beccato 5 secondi di penalità per il contatto con l’asturiano e arriva 12°.

 

1° Verstappen, normale amministrazione. 2° Hamilton una sorpresa per come attaccava all’inizio e per come ha tenuto dietro Alonso, poi la macchina con un buon effetto suolo. 3° Alonso, l’Aston Martin è la macchina più precisa di tutte, traiettorie a binario, e lui fa il resto. 4° Stroll, bella gara, sarebbe arrivato sesto normalmente. 5° Perez con gomme di 44 giri fa il miglior tempo. 6° Norris, toh chi si rivede. 7° Hulkenberg, un bel pilota che risveglia la squadra. 8° Piastri, va a punti in casa sua e se li è guadagnati. 9° Zhou un po’ di fortuna non guasta. 10° Tsunoda idem. 11° Bottas, un lontano ricordo. 12° Sainz, ultimo; la velocità c’era ma sarebbe arrivato 4° che era il massimo aspirabile. Tutti gli altri ritirati ed è un record.

Vasseur è il volto della crisi Ferrari; Leclerc è in cerca di serenità, Sainz di un podio.

Lo show c’era stato per 55 giri e doveva finire lì, tutto il resto è stato incomprensibile, due ore a 45 minuti sono stati troppi.

Mercedes è risorta stranamente facendo funzionare il fondo scocca.

Ora ci sono 24 giorni per lavorare sulle macchine in vista della gara del 30 aprile a Baku.

Chi migliorerà? Chi peggiorerà?

Direttore di gara e giudici solo ex piloti vogliamo, basta coi raccomandati FIA.

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