PELO E CONTROPELO GP di Iomla o Arabo

DI HERIBERT STOHR

Imola, in dialetto Iomla, è in Emilia ? E’ in Romagna ? Fra i tanti disastri dell’Unità d’Italia c’è stato anche il passaggio di Imola alla provincia di Bologna ma il sangue è e rimane romagnolo.

Sarà per lo sponsor Emirates ma per me è arabo vedere un Bottas (civile ed educato), che raccoglie sulla pista un detrito dell’auto di Vettel, infilarlo sotto alla sua scocca e riuscire ad andare così forte. Per me è arabo vedere come i meccanici di Stroll lo festeggino,al terzo pit stop, facendo persino le capriole. Per me è arabo il testa coda di Albon all’uscita della variante Villeneuve.

RUSSEL CHE TRONATA!

Per me è arabo vedere Russell, dietro alla safety car, accelerare bruscamente, aggiungere una marcia a gas aperto e volante storto e colpire clamorosamente il guard rail. Per me è arabo vedere un pit stop della Ferrari durare ben 13,1 secondi !!! Per me è arabo richiamare ai box Perez al 52° giro per un cambio gomme che gli farà perdere il 4° posto !!

DRS A IMOLA INUTILE

Imola è un bellissimo tracciato ma non favorisce i sorpassi proprio per la sua conformità. Se poi aggiungiamo che la linea del DRS coincide con quella del traguardo capiamo subito che il sistema non porterà i consueti vantaggi. Ennesima prova dell’incompetenza di chi decide queste cose ed ennesima prova dell’assenza della voce dei piloti.

Pronti via e storicamente chi parte 3° o va in testa o sbuca 2° per cui è Verstappen a seguire Bottas al comando mentre Hamilton deve sgomitare con Gasly e Ricciardo per restare almeno 3°. Mentre Stroll si fa volare un baffo e sarà costretto ad una sosta non dal barbiere ma ai box, alla Tosa c’è un contatto Vettel Magnussen e il danese, stranamente, ha la peggio in testa coda. La Ferrari perde un pezzo che finirà, il giro dopo, sotto alla macchina che passerà per prima : quella di Bottas.

GASLY E IL VIOLONCELLO STONATO

Dopo uno scambio di posizioni che pare pilotato, Sainz passa Norris, vediamo Gasly costretto al ritiro nonostante il suo motore suoni come un violoncello.  I primi tre fanno il vuoto (non a rendere) ed Hamilton, dopo aver compreso che rimontare is mission impossible, decide di rassegnarsi a risparmiare le gomme. Chi ha le gomme morbide va presto in crisi  e vediamo cambi gomme anticipati di Giovinazzi, Russell, Leclerc, Ocon, Norris, Ricciardo Albon, Kvyat, montando tutti gomme dure.

LECLERC LUNGO ALLA TOSA

Pirlata di Leclerc che arriva lungo alla Tosa per insidiare Ricciardo. Sainz è l’unico a montare gomme medie. Verstappen è competitivo per cui decide per l’undercut al 19° giro. Imbarazzo in Mercedes. E adesso? Sono costretti a fermare Bottas per montare gomme dure e farlo ripartire davanti all’olandese sopraggiungente ma……..chi è in testa ? Hamilton naturalmente. L’inglese decide per una strategia di libertà : 1° non ha nessuno davanti e 2° le sue gomme sono in ottime condizioni. Dopo le soste di Perez (4°) e Magnussen (penultimo) vediamo Ocon fermo in un prato verde tagliato alla francese col motore fumante.

LA VIRTUAL SAFETY SOLO VIRTUALE

E’ in un punto non pericoloso ma scatta, dopo immensi conciliabili, la virtual safety car pur bastando lo sventolio di bandiere gialle. Faccio partire il mio cronometro mentre Lewis, che si è guadagnato un vantaggio di 28,3 secondi, fa il suo pit. La virtual finisce dopo 21 secondi (capito? 21 secondi !!!) ed Hamilton rimane in testa con 4 secondi su un inebetito finlandese “Olen edellen toinen, edellen toinen” (sono ancora secondo, ancora secondo).

VETTEL, PIT STOP CON PIADINA E CAFFE’

40° giro e Vettel fa un disgraziato pit stop (c’erano una volta i meccanici Ferrari con le pistole più veloci del West). Verstappen è l’ombra di Bottas ma dimostra che neanche col DRS aperto riesce a sopravvanzarlo ma, al 43° giro, Valtteri commette un errore alla Rivazza 1 “Hitto sora radan vieressa” (accidenti alla ghiaia accanto alla pista). Max si aggancia al fanalino di coda della Mercedes “Jij bent van mij” (sei mio) e alla staccata del Tamburello azzanna il 2° posto. 49° giro Magnussen e Kimi ai box, il primo si ritira e il secondo cambia le gomme Duracell con delle morbide Pirelli Materasso.

VERSTAPPEN COL BOTTO ALLA VILLENEUVE

Passano solo due giri e vediamo una Red Bull nella ghiaia ma, a sorpresa, non è Albon. L’olandese volante, che montava le Pirelli Explosion, con un rumore simile allo scoppio di un petardo buca la posteriore destra e dice addio ad un magnifico 2° posto. Giustamente esce la safety car. Hamilton riceve il team radio box box in ritardo e niente pit, cosa che riesce a Bottas : un segno del destino o un segno del testone o del deretano? Con un filo di brivido Lewis fa la sosta con un giro di ritardo e per poco torna in pista ancora al comando.

STROLL FA STRIKE AL BOX

Avevano pittato Perez, Kvyat, Sainz e Stroll che stendeva un suo meccanico arrivando lungo allo stop. A prolungare la permanenza della safety in pista ci pensa Russell che sbatte per scaldare le gomme invece scalda le barriere. Di lui non si hanno più notizie. Sembra sia stato visto salire su di un vecchio treno accelerato in direzione di Istanbul ancora col casco in testa. 58° giro la gara riparte con qualcuno che ha le gomme vecchie e consumate e altri che hanno le gomme fresche di pasticceria. Perez supera Albon all’esterno della Villeneuve e nella piega a destra il tailandinglese fa un incredibile testacoda in accelerazione diventando un personaggio dei fumetti della Marvel. Stesso motivo per Kvyat che supera Leclerc impossibilitato a difendersi ma poi le gomme morbide terminano velocemente la loro efficacia e non ci sono più cambi di posizioni.

HAMILTON VINCE E FA RECORD

1° Hamilton che fa 93 con un mix di talento, strategia e detriti, 2° Bottas che sbotta “Paimmalle ej ole rajaa” (non c’è limite al peggio), 3° Ricciardo un podio che non è bugiardo, 4° Kvyat il russo che ritorna discusso, 5° Leclerc del podio è alla ricerc, 6° Perez a causa di un team errorez, 7° Sainz detto anche rimpinz, 8° Norris in pectoris, 9° Raikkonen non ancora trombaten, 10° Giovinazzi tolto dagli imbarazzi, 11° Latifi….ma chi tifa Latifi?, 12° Vettel che sembrava un wurstel, 13° Stroll vicino al tracoll, 14° Grosjean che non risplendean, 15° Albon emigrato in Gabon.

BRINDISI E CALZINI, SUOLE E CHAMPAGNE

Sul podio si è brindato a sudore, suole, calzini e champagne.

La Alpinestars, per il prossimo Gran Premio, ha già deciso di costruire, per il suo pilota Ricciardo, le scarpe a forma di flute.

TRACK LIMIT COME LA CORAZZATA POTEMKIN

Mi ripeto sui track limits dato che molti tifosi borbottano e dissentono. L’asfalto è 11 metri? Non si può farlo diventare di 15 o 18 altrimenti si fa in pieno la Piratella e la Variante Alta diventa un rettilineo. Un limite bisogna darlo e uguale per tutti. Hamilton non ha mai avuto un tempo cancellato. La cosa migliore sarebbe montare (anche smontabili) dei cordoli alti 20 cm, così il pilota sta attento a non fare danni e le velocità in curva diventano più umane.

Heribert Stohr

 

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